15 Settembre 2021

Ipotesi di accordo CCNL Farmacie Private 2021-2024 Informazioni utili per un’opinione ragionata

di redazioneblog

Dopo aver raccontato da questa pagina tutto il percorso della trattativa di rinnovo del Contratto nazionale delle farmacie private, dopo 8 anni dalla scadenza e dopo pochi giorni dalla firma dell’Ipotesi di accordo 1 novembre 2021/31 agosto 2024, dopo aver pubblicato qui come su altre pagine sindacali il comunicato stampa, leggiamo numerosi commenti polemici di colleghi che dicono che avrebbero voluto tutt’altro da questo rinnovo, ignorando o facendo finta di ignorare quali siano state per lungo tempo le disponibilità e le richieste di Federfarma al tavolo di contrattazione.

Visto che tanti colleghi intanto ci hanno invece contattati per capire meglio gli elementi del rinnovo che vanno oltre l’incremento di 80 euro della retribuzione base, oggi che il testo è stato diffuso dalle strutture nazionali ai territori per la consultazione riteniamo che sia utile alla discussione di questi giorni provare ad analizzare per punti il testo dell’accordo e un po’ anche la loro storia.

Professionalità

Nella prima parte dell’ipotesi di accordo si ridefinisce la classificazione del personale farmacista con più di due anni di esperienza nel settore (area quadri)

Q1 rimane il direttore di farmacia

Q2 il farmacista che abbia competenze tecnico professionali aggiuntive, anche tramite formazione, e che gestisca in autonomia almeno un servizio (es telemedicina, diagnostica di prima istanza etc) oppure sia responsabile del coordinamento dei servizi

Q3 il collaboratore con almeno 24 mesi di esperienza (come nel contratto precedente).

La retribuzione base del livello Q2 è 70 euro al mese superiore a quella del Q3 di pari anzianità.

Questa nuova figura inserita negli inquadramenti comincia a costruire la “carriera del collaboratore”, riconoscendo un differenziale economico a chi con la formazione sviluppa ed esercita anche mansioni più complesse della dispensazione dei farmaci, legate all’incremento progressivo dei servizi in farmacia.

Un ulteriore elemento economico di questo tipo è il riconoscimento di un compenso incentivante per i farmacisti che effettuano le vaccinazioni Covid19, legato per la prima volta all’atto professionale del farmacista, pari ad almeno 2 euro a vaccino ovviamente in aggiunta alla retribuzione oraria dovuta.

I servizi in farmacia comunque sono in evoluzione, quindi nell’ipotesi di accordo è stata inserita anche una Commissione per lavorare ulteriormente sugli inquadramenti per valorizzare nuove attività, in vista del prossimo rinnovo

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Riguardo alle nuove mansioni legate all’emergenza (tamponi , vaccini) e riguardo al rispetto dei Protocolli per la sicurezza nei luoghi di lavoro durante l’emergenza pandemica, un passo avanti sicuramente da valorizzare è l’istituzione di luoghi di confronto tra le parti su questi temi, e sulle problematiche che possono emergere e che vengano segnalate alle strutture sindacali territoriali.

Nell’ Ipotesi di accordo è prevista infatti la costituzione di Comitati Covid regionali, a cui tramite i loro sindacati i lavoratori potranno segnalare eventuali criticità nell’applicazione delle misure di prevenzione nelle farmacie in cui lavorano, e un Osservatorio nazionale su tamponi e vaccini che possa dirimere eventuali problematiche, entrambi composti da un pari numero di rappresentanti sindacali sia dei titolari (Federfarma) che dei dipendenti (Filcams, Fisascat, Uiltucs).

Questa parte del’Ipotesi di accordo è attuativa di normative vigenti e quindi subito esecutiva.

Welfare

Viene prevista nell’accordo l’attivazione dell’assistenza sanitaria integrativa, che il contratto delle farmacie private rimaneva tra i pochi a non riconoscere ai lavoratori. Questo passo avanti importante va portato a termine entro dicembre 2021, con l’accordo con un fondo sanitario che eroghi le prestazioni.

Il costo dell’iscrizione al fondo è stabilito in 13 euro al mese e fino all’entrata in vigore dell’assistenza sanitaria sarà pagato nelle retribuzioni mensili, come elemento distinto della retribuzione.

Permessi

Riguardo alle 40 ore di permessi ROL all’anno, Federfarma dall’inizio della trattativa fino a due mesi fa chiedeva di eliminarli per tutti, pagandoli in busta a chi li aveva e senza farli più maturare ai neoassunti. I sindacati su questo punto hanno opposto ostinate resistenze, perché i permessi sono ossigeno organizzativo per tutti nella conciliazione tra il lavoro e la vita privata, tanto più in un settore in cui lavorano così tante donne. L’ultima mediazione raggiunta sui permessi ROL, quella che è quindi riportata nell’ipotesi di accordo, prevede il mantenimento invariato dei permessi per chi è già assunto, e la maturazione progressiva legata all’anzianità (50% dopo 3 anni, 100% dopo 6) per chi verrà assunto da 1 novembre 2021. Nel computo dei 6 anni di anzianità valgono anche periodi di lavoro in farmacie diverse, e una volta maturata questa anzianità non si perdono i permessi cambiando farmacia (come non si perde l’indennità quadri già prevista al livello Q3, anch’essa legata all’anzianità nel settore e non nella singola farmacia). Quindi i colleghi che verranno assunti dopo l’entrata in vigore dell’accordo acquisiranno progressivamente il diritto agli stessi permessi degli altri lavoratori. Questa mediazione è oggettivamente molto distante da quella che era la richiesta di Federfarma, e riteniamo che aver tenuto su questo punto sia un elemento importante.

Incremento paga base e l’una tantum che non c’è

Sull’incremento delle retribuzioni tabellari base, la discussione non si è spostata dagli 80 euro di aumento mensile al primo livello di cui i membri della delegazione trattante avevano ampiamente riferito nelle assemblee pubbliche organizzate online coi lavoratori nei mesi scorsi, quando si sono fatte le iniziative di mobilitazione. L’aumento decorre intero dal mese di novembre 2021.

Sull’una tantum Federfarma durante l’intera trattativa si è sempre dichiarata non disponibile, purtroppo non c’è stata possibilità di altra mediazione economica se non stabilire la decorrenza dell’intero aumento contrattuale fin dal primo giorno che l’accordo entrerà in vigore. Un accordo contrattuale è fatto di equilibri complessivi legati anche alle dinamiche economiche del contesto, e la spesa sanitaria territoriale è stata rifinanziata per la prima volta e solo in via sperimentale ora durante l’emergenza Covid dopo almeno 15 anni di tagli.

Nella chiusura dell’accordo su questo rinnovo contrattuale ci sembra che ci siano molti elementi da valutare oltre l’incremento delle retribuzioni base, che era comunque necessario per tutti quelli che lavorano nelle farmacie dopo tanti anni di stipendi fermi e che viene riconosciuto integralmente da inizio vigenza proprio per questo.

Ci sono per tutti anche i passi avanti su alcuni diritti come l’assistenza sanitaria integrativa e il mantenimento di altri come la maturazione dei permessi, ma quello che ci sembra da evidenziare è anche che ci sono per la prima volta elementi economici innovativi di remunerazione aggiuntiva del farmacista collaboratore, per la responsabilità sui servizi e per l’atto professionale della vaccinazione, e riteniamo che siano le prime risposte riguardo al maggior riconoscimento delle professionalità che chiedevamo da anni, ulteriormente migliorabili al prossimo rinnovo anche tramite il lavoro della Commissione istituita in questo accordo.

Altri elementi importanti secondo noi sono i Comitati Covid da costituire a livello di ogni Regione, e l’Osservatorio nazionale su tamponi e vaccini, perché la sicurezza sul lavoro dopo il marzo 2020 è purtroppo diventata un tema da considerare con la dovuta attenzione anche nelle farmacie e anche le nostre nuove mansioni prevedono di per sé rischi diversi, e finora non c’erano adeguati luoghi di confronto tra le parti. Chi senza aver mai partecipato a nessuna iniziativa invoca ora sui social un rinnovo completamente diverso potrebbe pensare invece che a come bocciare questa ipotesi d’accordo a come partecipare per contribuire a costruire da ora il prossimo rinnovo con gli strumenti sindacali che questo ha istituito in forma di tavoli tecnici che vanno fatti lavorare, e con cui i lavoratori si potranno rapportare tramite le loro strutture sindacali contribuendo all’avanzamento della discussione.

Avendo seguito e provato a raccontare da qui l’evoluzione di questa trattativa, e lo spostamento dei suoi punti di caduta, ci sembra che nel contesto dato l’ipotesi di accordo raggiunta da Filcams Fisascat e Uiltucs con Federfarma dopo un confronto così lungo e difficile sia un risultato da valutare con la dovuta attenzione e che abbia molti aspetti di valore e di prospettiva, coerenti con l’evoluzione della farmacia e delle mansioni più complesse che vengono richieste via via ai suoi collaboratori.

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72 commenti

  • Simona says:

    Buongiorno!
    Sono farmacista da quasi 10 anni.
    Ho un contratto a tempo indeterminato part-time ,inquadramento Q3.
    Vorrei sapere, se possibile, in caso di dimissioni, quanto preavviso dovrei dare!
    Ringrazio!

    • redazioneblog says:

      Ciao Simona. Devi 90 giorni di preavviso come tutti i farmacisti collaboratori, che decorrono dall’1 o dal 16 del mese in relazione al giorno di invio delle tue dimissioni
      (se tra 1 e 15 del mese invii le dimissioni, il preavviso decorre dal 16,
      se tra il 16 e il 31 le dimissioni, il preavviso decorre da 1 del mese successivo).
      La procedura per le dimissioni va fatta online sul sito di INPS, da sola o tramite un ufficio sindacale.

  • Maria says:

    Buongiorno, io sono stata assunta con contratto di apprendistato e al termine mi è stato rinnovato il contratto con qualifica farmacista collaboratore di 1 livello inquadramento operaio. Per essere Q3 è necessario 24 mesi come farmacista collaboratore o potrei già essere inquadrata Q3? Eseguendo anche tante mansioni in farmacia potrei già essere anche Q2?
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Se hai fatto tre anni di apprendistato come farmacista dovevi cominciare a livello 1- apprendista (già impiegata, comunque, non operaia), e avere l’indennità quadri dopo due anni di apprendistato. Ora sei sicuramente Q3 per anzianità, per mansioni potresti anche essere Q2

  • paola says:

    Buongiorno!

    Vi invio due quesiti perchè autonomamente non trovo informazioni

    I Comitati Covid regionali sono stati creati? Come sono composti e come possono essere contattati?

    Il fondo sanitario è stato individuato o dovremmo ricevere 13 euro come EDR nella busta paga di gennaio?

    Vorrei vedere realizzati i punti che sono stati faticosamente ottenuti. Il riconoscimento del livello purtroppo si presta ad interpretazioni della controparte, ma questi aspetti no

    Grazie!

    • redazioneblog says:

      Buongiorno Paola. In quale regione lavori? I Comitati Covid in alcune regioni sono stati costituiti, in altre non ancora. Ciascuno è costituito pariteticamente da 3 membri nominati dalla Federfarma regionale e 3 dai sindacati dei collaboratori (1 per organizzazione sindacale, Filcams, Fisascat e Uiltucs). Possono essere contattati tramite le strutture sindacali, se ci dici in che regione stai magari ti troviamo da qui a chi rivolgerti.
      Il fondo lo stanno costituendo in queste settimane (burocrazia un po’ lunga), intanto i 13 euro dovrebbero essere accantonati temporaneamente, così quando sarà costituito daranno diritto subito o quasi subito alle prestazioni (tutti i fondi prevedono che oggi ti iscrivi e cominci a versare la quota, e tra x mesi hai diritto a usufruirne)

      • Sam says:

        I Comitati Covid hanno bisogno di partecipazione dal basso. Possono funzionare dove i collaboratori hanno contatti col sindacato, fanno segnalazioni, chiedono aggiornamenti. Non possono funzionare come strutture teoriche avulse dal contesto, perchè la sicurezza sul lavoro è un tema molto pratico, fatto sì di regole generali ma più che altro di procedure effettive e reali. Segnalare un rischio, vedere come si può ridurlo nella pratica quotidiana. Per questo la legge prevede la consultazione dei lavoratori tramite il RLS (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, adeguatamente formato per obbligo di legge) per aggiornare periodicamente il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) in ogni luogo di lavoro.
        Hai mai visto il DVR della farmacia in cui lavori, Paola? E’ stato aggiornato durante il Covid ? Fate tamponi e vaccini? E’ stato aggiornato di nuovo ai rischi diversi che queste mansioni comportano?
        Il Comitato Covid regionale è una struttura di riferimento, ma nelle singole realtà ci sono molte cose da fare per vedersi garantita la maggior sicurezza possibile. Io sono RLS in un’azienda di farmacie comunali. All’inizio non è stato semplice neanche per noi, ma ci abbiamo lavorato

        • paola says:

          Grazie per le vostre risposte. Lavoro in Piemonte, in una farmacia dove si fanno molti tamponi. La sensibilità sulla sicurezza è diversa dalla mia e purtroppo sul tema non sono in sintonia con i colleghi, RLS compreso. Dovrei chiedere di vedere il DvR, che non so come sia stato aggiornato, ma non è semplice come a dirsi. Inoltre, se la teoria anche fosse ottima ma poi non viene tradotta in pratica… Cercherò di capire come muovermi. Grazie ancora!

  • Marcello Massi says:

    Il rinnovo del contratto dei farmacisti rinnovato, dopo circa dieci anni al di là dell’irrisorio aumento, non prevede tra l’altro nemmeno gli arrettati della vaganza contrattuale.
    Manca tra l’altro anche il giorno del mese successivo entro il quale il datore di lavoro deve accreditare lo stipendio.
    Il mio datore di lavoro, titolare della farmacia mi accredita lo stipendio sempre dopo il 16 del mese successivo.
    Fatto presente la situazione sia al titolare che al commercialista, chiedendo l’accredito entro il 10 del mese successivo, quest’ultimo mi ha risposto che la legge gli permette di elaborare le buste paga entro il 16 del mese successivo e quindi l’accredito non è possibile farlo prima del 16.
    Di fronte alle mie proteste nell’insistere a rrichiederel’accredito entro il 10 mi ha risposto di indicargli gli estremi della normativa per cui ggli stipendi vanno accreditati entro il 10 del mese succrssivo.
    Per favore, sarebbe possibile avere gli estremi di legge che indica entro quale giorno lo stipendio del farmacista dipendente da farmacie private deve essere accreditato al dipendente?
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Il commercialista ti chiede quello che non puoi trovare perchè non esiste. Simpatico. Entro il 10 pagano comunque quasi tutte le farmacie, molte entro il 5.

  • Galeno says:

    Buongiorno, domanda secca:
    Sono un farmacista collaboratore che svolge tamponi rapidi, ecg, holster, moc etc. ho diritto o no all’ inquadramento Q2 con un aumento di 70 eur?

    • redazioneblog says:

      Ciao. La vita non è tutta un quiz, tantomeno a risposta secca.
      Fai quelle procedure in autonomia? Hai frequentato corsi -magari ECM- per imparare? Hai chiesto al titolare il riconoscimento del Q2? Cosa ha risposto?
      Sui tamponi non ci convince tanto che siano compresi in quella mansione.
      Comunque se ritieni che il tuo inquadramento che il tuo titolare ti riconosce non sia coerente con le tue mansioni, prova a rivolgerti alla Filcams della tua provincia e approfondisci, se ci dici dove stai ti troviamo un contatto da qui.

  • Elisa says:

    80 euro LORDI….ma ci prendono i giro?

  • Barbara says:

    Buongiorno, scioperi x noi farmacisti dipendenti sono impossibili, potrebbero licenziarti facendo mobbing anche solo x essere iscritta al sindacato, figuriamoci gli scioperi. L inquadramento Q2 ai titolari non conviene perché sono tutti tirchi e x quanto riguarda la sicurezza personale col Covid non vi è stata, facciamo tamponi con solo una fp2 usata più volte , di cosa parliamo? Dei nuovi schiavi del lavoro che abbassano la testa su tutto pur di mantenerlo ,con uno stipendio di molto inferiore a un insegnate.

    • redazioneblog says:

      Fare i tamponi senza condizioni di sicurezza è follia, per dei professionisti sanitari. Abbassare la testa non è la soluzione più saggia. E ci sono regioni intere dove al momento c’è un bel mercato del lavoro, farmacisti a spasso non se ne trovano e un titolare che ti licenzia perchè sei iscritta al sindacato è un imprenditore ben miope, se lavori per bene. Questa condizione di sudditanza che racconti non è nè necessaria nè conveniente. Per essere rispettati come professionisti sanitari bisogna anche pretenderlo il rispetto.

  • Roberta says:

    Buonasera,
    da qualche tempo cerco di tenermi aggiornata su sviluppi e cambiamenti contrattuali e sulle trattative sindacali.
    Vorrei sostenere chi per me si interessa e lavora per migliorare e dare riconoscimento alla mia professione di farmacista.
    A chi rivolgermi? Grazie

    • redazioneblog says:

      Ottima idea. Più siamo, più contiamo. Rivolgiti alla Filcams CGIL della tua provincia. Se ci dici quale è la tua provincia ti cerchiamo volentieri un contatto

      • Roberta says:

        Fatto. Sono iscritta alla Filcams CGIL della mia città!
        Per l’accesso al livello Q2, il ministero parla della gestione autonoma da parte del farmacista di nuove attività specifiche che definiscono la ‘Farmacia dei servizi’…sostanzialmente autoanalisi, telemedicina e cup…se non ho capito male.
        Domanda: e se il farmacista gestisse in autonomia un particolare servizio della farmacia che non rientra nei 3 precedenti? Ad esempio, i piani per gli ausili dell’incontinenza (ordini, resi, sostituzioni, allestimento)?
        Oppure: se il farmacista avesse seguito un percorso formativo completo per specializzarsi in un settore diverso da quei 3 ambiti?
        Vorrei capire se possa esserci un margine di contrattazione o se la parte datoriale abbia dettato rigide restrizioni per l’accesso al livello superiore.
        Grazie
        Spero di

        • redazioneblog says:

          Il Q2 è legato alla responsabilità su servizi della farmacia dei servizi, che è una legge che elenca servizi precisi. Una verifica con l’Ufficio Vertenze comunque si può fare. In che provincia sei iscritta?

  • Mary says:

    Buongiorno, a chi spetta definire il livello di inquadramento del farmacista collaboratore? Se SEMPLICE Q3 o Q2.
    Un collaboratore che da anni svolge mansioni che esulano la semplice dispensazione del farmaco (telemedicina, Analisi di pelle e capello, specializzazione in Omeopatia, accurata conoscenza di fermo-cosmesi..) potrebbe non essere riconosciuto nel livello Q2 dal titolare (che, ovviamente, guarderà il suo interesse)?
    In tal caso come ci si dovrebbe comportare?

    • redazioneblog says:

      L’inquadramento dipende dalle mansioni. Il titolare dovrebbe onestamente riconoscerlo in base a questo, se il suo interesse è che tu continui a fare i servizi come la telemedicina, la diagnostica di prima istanza etc, cioè qualificare il servizio della sua farmacia riconoscendoti il valore aggiunto che dai.
      Nel caso in cui non lo faccia, gli uffici sindacali cgil sono in tutte le provincie.

  • Maria Chiara says:

    Sisi accettiamo gli 80 euro LORDI. Rimarremo una categoria schifosa per sempre. Io spero di riuscire a trovare un qualsiasi altro lavoro pur di non lavorare più in farmacia a fare la schiava . E non mi iscrivo a nessun sindacato ,io ho perfino scritto al ministro Speranza descrivendo il contesto in cui lavoriamo ed i sacrifici che ci sono. La verità è che non Ci calcola nessuno manco fossimo 10.000.000 di persone. Anche dei concorsi mi sono lamentata. Vi pare possibile che non possiamo fare nessun concorso pubblico se non abbiamo questa benedetta specializzazione alla quale fanno entrare solo i “fortunatissimi “?

    • redazioneblog says:

      I sindacati nel corso della trattativa hanno scritto 3 volte al Ministro Speranza, e anche al Ministro del Lavoro (che non era sempre lo stesso). Se non ci calcola nessuno, come categoria di lavoratori dipendenti, può darsi che sia anche per il caos di voci disunite e disorganizzate. Medici e infermieri sono tutti sindacalizzati, noi farmacisti ci lamentiamo tanto, ma tanti come te ritengono che organizzarsi sindacalmente sia fare un favore ai sindacati, invece che a se stessi. Peccato. Continuerà a essere una prateria per i “fortunatissimi”, così

  • Emidio says:

    Premetto che non sono iscritto a nessun sindacato ma dopo questa ipotesi di rinnovo me che meno avrete la mia quota mensile!!! Siamo laureati lo volete capire!!! Ci aggiorniamo continuamente, frequentiamo master, corsi di specializzazione, e per cosa? Guadagnare con un commesso di un qualsiasi negozio. Cambiateci il contratto o quantomeno garantiteci degli aumenti o degli scatti di anzianità dignitosi.

    • redazioneblog says:

      Siamo laureati anche noi come te, Emidio. Il contratto è anche il nostro contratto. I problemi sono anche i nostri problemi. I titolari sono i titolari, e Federfarma cioè il loro sindacato è ben rappresentativa dell’atteggiamento medio. Tu col tuo titolare cosa sei riuscito a contrattare, esattamente? Magari se fossimo tutti insieme otterremmo di più tramite una contrattazione sindacale più forte. Ma non lo siamo. E allora noi continuiamo a pagare le quote e a metterci la faccia anche per tutti i colleghi che ingenuamente pensano che la quota sindacale si paghi per i sindacalisti e non per proprio vantaggio. E Federfarma intanto prospera sulle frustrazioni dei collaboratori

  • Fulvio says:

    Bisogna alzare economicamente gli scatti di anzianita’, gli straordinari, lo stipendio base e mettere un minimale orario che sia degno della categoria.
    Un diplomato a parità di anzianità prende più di noi, ma anche un operaio specializzato.
    Questo rinnovo e privo di tutto.

    • redazioneblog says:

      Gli operai sono molto ben sindacalizzati. I farmacisti snobbano i sindacati. Ai tavoli, questi si chiamano rapporti di forza. Contano.

  • Fulvio says:

    Sono tutte strategie per farci credere che siamo qualificati, ma in cosa? Poi ente bilaterale, commissioni, ecc.
    Quello che interessa è che l’aumento deve essere in linea con quello del costo della vita. Dopo 8 anni le bollette, gli affitti,
    la benzina , la spesa e tutto più caro.
    Interessa che ci sia un maggiore incremento economico non i riconoscimenti sulla carta. Altro che Q1-2-3. Noi abbiamo più spese di 8 anni fa, più mansioni di lavoro, ma circa lo stesso stipendio.
    Piuttosto non si firma.

    • redazioneblog says:

      L’aumento del costo della vita ai tavoli contrattuali si misura con un indicatore che si chiama IPCA. Con quello, per il mantenimento del potere di acquisto, considerata l’inflazione bassissima degli ultimi 10 anni, avremmo preso 68 euro.
      Chi fa più mansioni comunque dovrebbe prendere il livello Q2, dove l’aumento è 80+70 =150 euro al mese.

  • Monica says:

    Buongiorno, le ipotesi di rinnovo contrattuale, secondo me, agli iscritti vanno comunicate, il sindacato ha tutti i miei dati, dal momento che spedisce la tessera. Non devo informarmi io su… Farmacista 33… Di cui ignoravo l esistenza.

    • redazioneblog says:

      Monica le assemblee pubbliche si sono fatte nei mesi scorsi pubblicizzandole anche sulle pagine social sindacali, il contratto agli iscritti si invia adesso, la consultazione sull’ipotesi è da cominciare, è stata firmata da una settimana e inviata alle strutture provinciali da 3 o 4 giorni. Abbi pazienza

  • Monica says:

    Buonasera, sono iscritta alla cgl Modena. Una dei pochi dipendenti farmacie private iscritti…

  • Monica says:

    Buongiorno, sono una magazziniera di una farmacia privata da più di 30 anni iscritta al sindacato con regolare trattenuta in busta paga. Non mi è stato comunicato nessuna data di assemblea, alla quale sarei andata volentieri. Questa ipotesi di rinnovo contrattuale non mi cambia nulla. Ma firmare un contratto che propone 70 euro LORDI in cambio di una riduzione di ore permessi per i nuovi assunti, non lo trovo giusto, non firmerei. All associazione sindacale di federfarma sono tutti iscritti, contrariamente ai dipendenti… E questo è il risultato.

    • redazioneblog says:

      Ciao Monica, visto che c’era la pandemia e i limiti alle riunioni in presenza, nei mesi scorsi nel corso della trattativa le assemblee nazionali e regionali sono state fatte online su Zoom, tra giugno 2020 e giugno 2021 di sera dalle 21 alle 23 per dare modo a tutti di partecipare, ci dispiace non te ne sia arrivata notizia nè come iscritta nè dai canali informativi. Erano state comunicate ogni volta qui, sulle newsletter (farmacista33, rifday), sulle pagine social dei sindacati. Sei iscritta alla CGIL, tu? In quale regione?

      • Annarita says:

        Buongiorno…sono una farmacista con 20 anni di esperienza e volevo chiedere se è normale che dopo 20 anni chiedo una riduzione di orario lavorativo con riduzione dello stipendio ovviamente perché dopo questi quasi due anni e mezzo di covid mi sono ritrovata a fare di tutto e di più…dalla disperazione del farmaco..ai tamponi…vaccini…fatturazione elettronica ecc…tutto sempre mantenendo lo stesso livello, e ora sono stremata….emi ritrovo una titolare che poiché non ha personale a sufficienza e non vuole assumerne,non accetta la mia richiesta…anzi ha stilato un contratto con un orario che per avere un giorno di riposo…mi vengono scalati..ferie e permessi….grazie

        • redazioneblog says:

          E tu lo hai firmato quel contratto? Non può mica farlo senza la tua firma. Prova a rivolgerti all’ufficio Filcams della tua provincia, se ci dici dove ti troviamo un contatto da qui

  • Andrea says:

    Al di là della situazione assurda in cui siamo, dovuta al fatto che i titolari si passano in eredità la farmacia senza nessun merito, disturba ed è umiliante il fatto che per 8 anni di ritardo non ci venga dato neanche un euro. Sarebbero 80 euro x 14 mensilità per 8 anni, corrispondenti a 8960 euro. Vorrei vedere il putiferio che scatenerebbe federfarma se ogni farmacista titolare avanzasse 9000 euro da qualcuno. Vi ricordate la vergognosa protesta che hanno inscenato per ricevere 2 o trecento euro quando il Governo ha giustamente calmierato il prezzo delle mascherine in un momento in cui i fatturati delle farmacie erano alle stelle per la crisi Covid? Ecco, Cossolo come al solito fa il prepotente e ci fa vedere che lui si fa ridare anche i duecento euro, e ai dipendenti che avanzano 9000 euro lui non ne dà neanche uno. Questo atteggiamento da bullo è veramente mortificante e inaccettabile.

  • Chiara says:

    La gente che si lamenta era presente a tutte le riunioni e presidi che si sono svolti in tutta Italia?
    Si sono svegliati tutti ora???

    • Michele says:

      Ah beh sicuramente se alle riunioni su zoom anziché in 200 fossimo stati in 40mila, federfarma se la sarebbe fatta sotto dalla paura e ci avrebbe concesso l’auto aziendale..
      Scusate l’ironia ma questa narrazione secondo la quale la causa dei nostri sospiri è tutta nella scarsa adesione alle riunioni, fisiche o virtuali, e al numero di tessere assegnate è tutta da dimostrare.

      Ciascuno è libero di pensarla come vuole e io la penso come ho sempre scritto qui: l’unica leva veramente efficace contro federfarma -sarebbe- stata lo sciopero massiccio e reiterabile, che però strutturalmente NON è alla nostra portata.
      Invece per esempio blanda alternativa, ma alla nostra portata, sempre secondo il mio modestissimo parere, sarebbe potuta essere una campagna informativa a livello nazionale rivolta
      1) alle istituzioni coinvolte (-> fatto in parte, lo riconosco senza problemi,) e 2) all’ opinione pubblica (non fatto).
      Ci saremmo potuti anche quotare se richiesto e necessario per portare avanti eventuali iniziative comunicative dispendiose, a prescindere dal tesseramento (tra l’altro pare che per molti colleghi sia un problema anche il tesseramento, non per ragioni economiche ma perché la privacy in busta paga è una foglia di fico in certe realtà).

      • redazioneblog says:

        Proviamo sul piano del reale invece che dell’iperbole, è utile a una discussione politica: sì , secondo noi se invece che i 750 che eravamo fossimo stati 7500 su zoom, avremmo esercitato una pressione diversa sulla trattativa e l’avremmo spostata di più. Non c’era da moltiplicare la partecipazione per 200, bastava per 10. Le occasioni ci sono state).
        Il coinvolgimento delle istituzioni (Ministero e Fofi) sarebbe forse stato più energico se in piazza fossimo stati più numerosi, non credi? E anche più facile coinvolgere l’opinione pubblica.
        Il tesseramento sindacale ha più modalità, anche non conoscibili dal titolare, e tanti colleghi purtroppo sono iscritti così, ma se vogliamo contare davvero bisogna che i titolari ci possano contare tramite le deleghe. E più che altro bisognerebbe che più colleghi si impegnassero nella rappresentanza. La strutture sindacali sono sempre aperte alla partecipazione dei lavoratori. Ognuno di noi ha cominciato così, ognuno di noi si è preso un pezzetto di responsabilità nel provare a migliorare le condizioni di tutti.
        Ci sono i comitati covid regionali nel nuovo contratto, per esempio, c’è bisogno di farli vivere informandoli delle situazioni che non vanno. Lo faranno i collaboratori?

      • redazioneblog says:

        La campagna informativa avresti voluto che i sindacati la facessero mentre un gruppo di giovani colleghi con smanie di far politica si intestavano le piazze dei sindacati del 23 giugno sul sole 24 ore grazie a un amico giornalista, pur essendosi presentati in 2 a Milano e basta quel giorno? (ma facendo il videino, eh).
        Alcuni che ora fomentano il malcontento per il risultato hanno responsabilità, sui mesi scorsi.

  • Gianfranco says:

    Questo contratto è una presa per il culo.guadagnamo meno di un operaio e siamo degli schiavi eppure reggiamo la sanità .sciopero ad oltranza. Nessuno stato al mondo può rimanere più di 24 ore senza medicinali

    • Erika says:

      Sì vabbè, lo sciopero… si sa come funziona, i collaboratori sono tutti leoni su FB ma poi nessuno o quasi nessuno lo farebbe sul serio per paura dei titolari.
      Anche ora da certi commenti sembra che sia tutta colpa dei sindacati nostri e non di quello dei titolari se il nuovo Contratto non è come si voleva. La controparte è Federfarma ma prendersela con Federfarma è più difficile, e il titolare si sa va tenuto caro.
      In queste condizioni credo che i sindacati ci abbiano portato il massimo che sono riusciti a ottenere. Noi ci dovremmo occupare di queste cose che ci riguardano sempre, e non cascare dalle nuvole ogni otto anni. E’ anche responsabilità nostra

  • Gianfo says:

    Premetto che noi farmacisti siamo bravissimi a lamentarci, ma non investiamo mai il tempo per documentarci sui nostri diritti e soprattutto non seguiamo le iniziative sindacali per poco coraggio o per pigrizia.
    Dell’ipotesi ho apprezzato la novità riguardo il nuovo livello, che introduce finalmente un minimo di “carriera” per il farmacista collaboratore. Detto ciò, il passaggio dal comparto commerciale a quello sanitario non è più rinviabile, soprattutto considerando le nuove sfide professionali che ci aspettano a breve: tamponi, vaccini e telemedicina per esempio. Abbiamo avuto pazienza per otto anni, inutile chiudere in fretta ora senza raggiungere l’obiettivo principe che è quello di inquadrarci, a livello contrattuale, nel settore che meritiamo, quello della sanità.
    Ultima cosa, riguardo allo stipendio misto (pubblico/privato) è un’ipotesi plausibile o fantascienza?

  • Giovanni Burgassi says:

    Inutile nascondere la delusione…se è pur vero che pochi hanno partecipato alle assemblee e ad altre iniziative va pur detto che in quelle si era parlato di azioni che ,senza arrivare allo sciopero così difficile nella nostra categoria , mettessero un po’ di pepe alla trattativa..invece dopo un paio di mesi di silenzio e senza nessuna ulteriore comunicazione si va a una firma che ha qualche aspetto positivo ma che è ben lungi da una qualsiasi minimale aspettativa di recupero economico (non incremento salariale ,bada..) tanto meno di riconoscimento della retribuzione mancante negli anni dalla scadenza precedente a oggi. Non commento neanche il tradimento sui permessi “ a anzianità “. No..non ci siamo…la delusione è forte.

  • Paolo says:

    Buongiorno, certamente l’inquadramento in Q2 è un passo avanti per il riconoscimento professionale dei collaboratori. Da anni in tanti svolgiamo attività di telemedicina, autoanalisi del sangue e servizi cup-saub. Spero però che i titolari riconoscano questa nuova indennità a tutti i dipendenti che svolgono queste mansioni e non decidano di conferire, per risparmiare, questi incarichi a solo uno o due persone dello staff, vanificando così l’ impegno profuso in precedenza. Inoltre non vorrei che questo nuovo inquadramento obblighi il dipendente all’accettazione di tutti i servizi proposti dal titolare ( es: tamponi o vaccini) e allo svolgimento di sempre nuove attività. Grazie.

    • redazioneblog says:

      Anche secondo noi il Q2 è importante, Paolo. Il riconoscimento di questo inquadramento nel testo contrattuale dipende dalle mansioni svolte, quindi non dovrebbe essere tanto discrezionale. E comunque se qualche collega ha il dubbio di averne diritto e ma non gli viene riconosciuto, i nostri uffici sindacali sono in tutte le province

  • Michele says:

    Il non firmare questo accordo sarebbe innanzitutto un segnale forte, rumoroso, che farebbe prendere meglio coscienza ai piani istituzionali e forse anche all’opinione pubblica.

    Ci siamo detti mille volte, a ragione, che la più efficace arma di contrattazione, ovvero lo sciopero massiccio e reiterabile, non sia alla nostra portata.
    La rottura della trattativa sarebbe una sorta di paradigma di sciopero, un gesto clamoroso.

    Ma non sarebbe solo questo.

    Avrebbe una ragione d’essere concreta, un nuovo elemento che finora era mancato tra le carte della trattativa: ovvero il prezioso e tanto agognato rinnovo della remunerazione che federfarma ha finalmente ottenuto dal governo.
    La sua mancata attuazione è stato per lungo termine uno dei cavalli di battaglia dei datori per nascondersi dietro una parvenza di semi-indigenza..
    Soltanto ora questo ostacolo non c’è più, la novità risulta essere di rilevante impatto, circa il 5-7% del fatturato secondo alcune elaborazioni.

    Altro aspetto determinante:
    questo rinnovo, in linea con il corpus da sempre in essere ma ancora più incisivamente, si accanisce soprattutto sulle fasce più deboli.
    Tutto si è già commentato sulla umiliante conquista a tappe forzate in 6 anni dei permessi per i neo assunti (ma quale danno avranno mai causato alle farmacie ‘sti permessi?? Forse gli da fastidio solo la parola a certi titolari medievali!?)
    Ma poco invece si è fatto notare su questi aspetti che impattano sui nostri colleghi più deboli:
    – i livelli più bassi (personale non laureato) non avranno praticamente aumenti orari, nemmeno quei 40centesimi che spetteranno ai direttori
    – coloro che, per un motivo o per l’altro saranno costretti a cambiare farmacia, continueranno come sempre, per ccnl, salvo magnanimità, a perdere l’anzianità di servizio
    – chi avrà problemi di salute continuerà ad avere meno tutele rispetto ad altri ccnl in vigore
    – chi è costretto a fare le noiosissime reperibilità, diurne o notturne che siano, continuerà ad avere un compenso irrisorio di circa 1euro l’ora lordo
    (A proposito: il diritto addizionale notturno di €7,50 per chiamata a chi spetta? Alla farmacia o al farmacista che risponde alla chiamata?)
    – Chi ha solo un lavoro part-time continuerà a poter essere sballottato continuamente nei suoi orari giornalieri senza percepire il supplementare in quanto non si è posto un argine alla flessibilità, che è diventata un’altra giungla deregolata in molte farmacie
    – chi è incaricato di mansioni delicate di varia natura quali: trasporto liquidità di cassa, maneggio campioni biologici e dei conseguenti rifiuti speciali, consegne presso i domicili dei pazienti o delle case di cura, allestimento di preparati contenenti sostanze nocive o corrosive e tante altre situazioni normali che un farmacista affronta quotidianamente, NON potrà contare su indennità specifiche, nemmeno simboliche.

    E allora, rompiamo!

    Dopodiché ok, se anche alla luce della nuova remunerazione federfarma vorrà “offrire” 80 euro lordi al direttore, da riparametrare, in cambio di questi dolorosissimi permessi……beh allora forse……meglio nessun accordo che un pessimo accordo.

    • redazioneblog says:

      Eccolo il tuo libro dei sogni. Se quelle che elenchi sono le cose che vorresti nel contratto per firmarlo tu, ci terremmo quello scaduto nel 2013 per tutto il resto della nostra vita professionale, senza avere mai neanche gli 80 euro (l’incremento comunque lo avranno tutti i livelli, sembra quasi che tu voglia fraintendere apposta le informazioni sugli elementi contrattuali), il q2, i 2 euro in più a vaccino e tutto il resto del rinnovo. Anche perchè molte delle cose che vorresti cambiare riguardano i contratti individuali che tanti firmano senza prima farli vedere per farsi dare qualche informazione e consiglio, e altre non sono comunque normabili nel CCNL.
      In che regione lavori? La reperibilità si può contrattare anche a livello regionale. Per migliorare le cose non basta lamentarsi, conviene attivarsi. Gli strumenti ci sono

      • Michele says:

        Libro dei sogni!!
        Non perdere l’anzianità cambiando farmacia, i tre sindacati più importanti d’Italia, nel 2022, lo considerano un sogno irrealizzabile?
        L’ho detto: o rottura oppure chiudiamola qua la discussione.
        Ah no, un’ultima cosa sulla quale non mi avete ancora risposto: il valore per noi della nuova remunerazione?

        • redazioneblog says:

          Grazie per la sovrastima Michele, ma qui non parli coi tre sindacati più grandi d’italia, ma con un modesto gruppetto di delegati di uno dei tre, la CGIL, delegati sindacali delle farmacie ostinatamente attivi rispetto alla media del settore. Crediamo che sia importante impegnarsi e fare rappresentanza nei sindacati veri, per cambiare le cose, e che la distanza tra i colleghi e le strutture sindacali sia un problema cronico che porta solo vantaggi a Federfarma.
          Fatta questa premessa, torniamo all’anzianità: gli scatti della tua anzianità aziendale non li porti dietro in nessun contratto nazionale, Michele. Puoi contrattarli col nuovo datore di lavoro, chiedendogli di confermarti la stessa paga, ma non è un diritto generale in nessun contratto.
          In quello delle farmacie però si mantiene l’anzianità per alcuni elementi contrattuali diversi dagli scatti d’anzianità (che ti ripetiamo valgono per l’anzianità aziendale in quel posto di lavoro specifico, e non sono di settore):
          si manteneva e si mantiene per l’ISQ, e sarà così anche per i permessi. Ci sono cose che sono da contratto nazionale e altre cose che possono riguardare solo la contrattazione individuale

  • Galeno says:

    Salve, avrei un quesito da porvi:

    Chi e come si stabilisce che un farmacista collaboratore venga inquadrato come Q2.
    Dopo 12 anni l’indennità quadri è di 130 euro, se fossi un Q2 sarebbe 200 euro ?

    Grazie per la gentile risposta.

    • redazioneblog says:

      Ciao Galeno,
      nell’ipotesi di accordo
      Q2: dipende da che mansioni fa il farmacista; se fa le mansioni della farmacia dei servizi e ha la formazione per farle ha diritto al livello e al relativo importo economico dal giorno in cui entra in vigore il contratto.
      Il Q2 mantiene il diritto allo scatto ISQ legato all’anzianità di settore del +12 anni, sì, quindi si sommano gli importi e fa 200 al mese per 14 mensilità

      • Roberta says:

        Nella farmacia dove lavoro, le mansioni della farmacia dei servizi vengono svolte praticamente da tutti i collaboratori. Invece, la formazione è stata fatta ma non è documentata, non ci sono attestati.
        Ogni collaboratore potrebbe ottenere il livello Q2 quindi?
        grazie

        • redazioneblog says:

          Andrebbe approfondito un po’

          • Roberta says:

            Provo a rispondermi da sola. Nell’ambito della farmacia dei servizi, si parla di PIENA ed AUTONOMA ATTIVITA’ di GESTIONE di uno specifico settore o di RESPONSABILITA’ DEL COORDINAMENTO dei servizi.
            Quindi anche esibendo formazione documentata, la semplice esecuzione delle attività della farmacia dei servizi non può dare diritto al livello superiore; a meno che non si venga incaricati ufficialmente ed in modo esclusivo dell’organizzazione di un certo settore.
            La vedo dura, purtroppo.
            Mettersi in tasca qualche attestato in attesa di poterselo giocare?
            Costruirsi le basi per avanzare una proposta di aumento?
            ..molto scettica…

          • redazioneblog says:

            Per la prima volta il Q2 inserisce per noi farmacisti un livello contrattuale legato alle mansioni diverse da quelle base, e non semplicemente al titolo di studio e all’anzianità di servizio. E’ più complicato da rivendicare? Può darsi. Ma è la possibilità di carriera interna del collaboratore che chiedevamo da anni, e nel CCNL c’è anche una commissione per definirlo meglio nel 2024 al prossimo rinnovo. C’è una dimensione individuale e una collettiva della rivendicazione, e il sindacato serve a tutt’e due

  • Daniele says:

    Questa me la chiamate opzione neanche un euro per 9 anni senza contratto? Con un miserabile aumento che offenderebbe pure i portapizze? Sai cosa si fa in questi casi non si firma e si proclama lo sciopero.
    Voi siete dei delegati, non potete fare quello che vi pare.

    • Luca says:

      Vieni tu a fare sciopero ? E chi altro ? Ma fateci il piacere, siete buoni solo a lamentarvi, non si è mai visto nemmeno mezzo farmacista in piazza, altrimenti gli accordi sarebbero stati ben diversi.
      Lo sciopero si proclama se ci sono i numeri sennò sono solo della grandissime figure di merda che danno l’autorizzazione a federfarma a fare ancora peggio di quello che hanno fatto fino adesso. Fate pace col cervello prima di scrivere certe cose

      • Daniele says:

        Io lo faccio! Poi il motivo per cui non si proclamava sciopero era perché un fallimento avrebbe indebolito la trattativa, peccato che più debole di così è impossibile visto che i proprietari hanno ottenuto tutto e noi niente, quindi il motivo decade!
        Pensi di ottenere un contratto decente senza un giorno di sciopero? Allora preparati a guadagnare come una cameriera d’albergo per tutta la vita, anzi meno perché quella ha le mance, tu manco quello!

        • Anna says:

          I titolari invece in questi giorni si lamentano che pagheranno gli 80 euro al mese e il resto e non hanno avuto niente di quello che volevano sugli orari. Se non sono contenti neanche loro forse è un buon contratto

  • Antonio says:

    Salve troppe parole proposta irricevibile noi siamo sanitari vogliamo un sindacato che sappia bene le nostre esigenze quindi non c’è nessun accordo economico permessi livelli etc etc la prima cosa bisogna cambiare radicalmente il contratto è una vergogna vogliamo un contratto da sanitarii il resto è aria nessuna firma vi prego

    • Benedetta says:

      Aria fritta vera secondo me è il miraggio del contratto da sanitari che cambierebbe tutto. I titolari che devono pagare gli stipendi rimangono gli stessi

  • Michele says:

    Avete bloccato i commenti?
    La firma su questo rinnovo dovete bloccare!
    Fatelo almeno per rispetto nei confronti di chi si troverà nella condizione di neo assunto e non potrà nemmeno avere il diritto ad un permesso per una visita medica!
    Non ci sono parole!

    • redazioneblog says:

      Guarda Michele, i commenti non li blocchiamo mai. Stiamo qui per la dialettica, apertamente.
      Le opinioni su questo rinnovo sono abbastanza articolate tra i collaboratori, più di quanto tu percepisca, forse. Ci sono tanti canali di comunicazione e contatto tra le persone, non solo i gruppi social.
      Il percorso è stato particolarmente complesso, c’è stato tempo di ragionare via via sull’andamento dei punti della trattativa coi collaboratori nelle tante assemblee pubbliche fatte online nell’ultimo anno e mezzo. Verranno fatti i passaggi di consultazione, ma ci sono anche parecchi colleghi che hanno già espresso la soddisfazione per un passo avanti che è parziale ma costruisce anche strumenti, nel contesto di un rapporto tra collaboratori e titolari che nelle singole farmacie conserva le dinamiche di potere di sempre.
      I neoassunti sono stati tutelati quanto più è stato possibile, con la conservazione del diritto ma la maturazione progressiva, e anche chi cambia farmacia conserva i suoi permessi. Anche sulla professionalità, il nuovo inquadramento, i vaccinatori, questo è stato il massimo a cui Federfarma è stata disponibile ad arrivare, nonostante le assemblee pubbliche organizzate dai sindacati, le pressioni del Ministero della Salute e l’interessamento della FOFI dopo che siamo andati coi camici in piazza a giugno. Tu eri con noi in questo percorso? Noi con l’attivismo sindacale ci abbiamo provato in molti modi a spostare attivamente i punti di caduta della trattativa, ma la maggior parte dei colleghi non si è mossa.
      Lasciati dire che quelli che come te chiedono qui di bloccare ora la firma dell’accordo fanno tanto rumore (in maniera organizzata, diciamoci anche questo apertamente) per alimentare la polemica, senza rendersi forse neanche conto che bocciare questo accordo non significherebbe certo avvicinarsi al contratto sanitario che abili cantastorie dicono che cambierebbe tutto, ma solo ripartire dal via:
      Filcams/ Fisascat/Uiltucs “noi collaboratori vogliamo più riconoscimento professionale, più diritti e più soldi per le più mansioni che ci state chiedendo da anni”
      Federfarma “noi titolari siamo disposti a darvi 80 euro al mese in tutto ma vogliamo in cambio 40 ore di permesso all’anno da tutti voi”…. cosa ti fa immaginare un improvviso volo pindarico della discussione e approdi economici e normativi completamente diversi?

  • Michele says:

    Bene, bene.
    Quindi è ufficiale che degli oltre 10mila euro arretrati negati dalle farmacie ai propri collaboratori in questi anni non verrà dato un centesimo bucato.
    Allora il senso di questo post quale sarebbe?
    Indorare la pillola?
    Siamo benissimo in grado di capire cosa è successo.
    Sappiamo benissimo che razza di considerazione abbia in realtà di noi la controparte datoriale.
    Sappiamo bene che sia pressoché impossibile difendere e far valere i nostri diritti, soprattutto considerata la nostra scarsa compattezza e la nostra proverbiale indolenza sindacale.
    Possiamo pure chiuderla qua, leccarci le ferite, rinfacciarci a vicenda le colpe e iniziare a pensare al 2024.
    Ok.
    Però, da qui a cercare disperatamente di trovare aspettti positivi in questo rinnovo… abbiate almeno la pazienza di farvi dire che sa di fiocchetto finale al grande regalo di questa colossale, perfida presa in giro.

    • redazioneblog says:

      La perfida presa in giro dal nostro punto di vista è stata quella di chi nel corso della trattativa e con un’intensa attività sui social ha alimentato su questo rinnovo aspettative difficilmente realizzabili, riforme di sistema da farsi con un’interrogazione parlamentare, e ora fomenta scioperi e mobilitazioni contro i sindacati dei collaboratori per non aver portato a casa il libro dei sogni invece che un rinnovo contrattuale. Così diventa difficile confrontarsi in maniera seria e costruttiva sui punti di avanzamento che noi vediamo nel contratto, e magari farci leva insieme per costruirci sopra un rinnovo 2024 che ci faccia tutti più contenti

      • Anna says:

        Ma i diecimila euro quali, Michele? E tu come li avresti portati a casa? Chi dà lezioni di contratti qui o sui social, spesso col suo titolare non ha coraggio di chiedere di regolarizzare la sua ISQ

        • Michele says:

          Ricordi il precedente rinnovo, Anna? Ci venne riconosciuta un’indennità di vacanza contrattuale che ritrovammo in 3o4 rate in busta paga. Equivalse più o meno al 30% degli arretrati, sempre una miseria, ma meglio di niente, all’epoca.
          L’aumento di 80euro sul tavolo oggi, è relativo ad un rinnovo che, idealmente sarebbe dovuto partire a gennaio 2013. Da gennaio 2011 a novembre 2021 sono circa 130mesi di stipendio nei quali avremmo idealmente dovuto ricevere questi 80 euro.
          Il gioco dei datori di presentare proposte irricevibili per costringerci a non firmare sine die, ha proprio questo scopo: lucrare sugli arretrati.
          Sulla seconda parte del tuo commento dico che ciascuno sa di sé, io non voglio certo insegnare nulla a nessuno, ma i miei interessi e i miei diritti personali li difendo sempre in tutte le sedi.

    • sofia says:

      Se siamo davvero in grado di capire benissimo cos’è successo, direi che tutti sti commenti contrari sono inutili. Anzi, servono solo a creare confusione. A che fine poi? Delegittimare le figure sindacali (già mancanti di persone), facendo così il gioco di federfarma?
      Mi pare ci sia una vena di malafede nel continuare ad avere queste posizioni contrarie… certo, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”

  • Lollo says:

    Salve… ringrazio i sindacati per questo accordo a mio modesto parere buono per la parte che riguarda il nuovo quadro, assistenza integrativa,ente bilaterale. Male per la retribuzione oraria; avendo partecipato alle riunioni online e anche dai social la cosa principale che il lavoratore chiedeva era un aumento serio della tariffa oraria dato che già si era capito che in questa tornata il contratto sanitario era impossibile averlo. Guardate a mio modesto parere se leggete commenti di persone arrabbiate e DELUSE da questo rinnovo e soprattutto dal modo di ragionare di federfarma….. è dovuto al fatto che dopo tutti questi anni e per l impegno profuso durante la pandemia non si è riusciti a fare meglio; probabilmente se non c era stata la pandemia il rinnovo era lo stesso,in più ci si trova a fare tamponi e vaccini, con una retribuzione mensile di 80€ in più..,.noi siamo personale LAUREATO……Spero che in futuro partecipino sempre più persone in maniera da poter rilevare il nostro contratto a quello sanitario che è quello che ci compete e almeno una tariffa oraria degna di un professionista laureato.

    • Matteo says:

      Buonasera, io mi chiedo come sia possibile anche solo prendere in considerazione un “rinnovo contrattuale” di 80 euro LORDI al mese dopo 8 anni di mancato rinnovo contrattuale, dove sicurente il costo della vita è aumentata decisamente di più, e in cambio di compromessi. Alla fine ci ritroveremo più poveri rispetto a 8 anni fa e in più avremo lo scaglionamento dei permessi orari, tra l’altro in previsione delle stangate che stanno arrivando, come aumento delle bollette, carburanti, e rincari in generale. Inoltre, nel mentre stiamo qui a discutere della nostra mancetta di rinnovo ricordo che in tutto il resto d’Europa o quasi il farmacista è riconosciuto come professionista sanitario non solo nel momento in cui deve assumersi delle responsabilità, stare ai doveri degli altri sanitari, ma anche nel salario e nel contratto, che prevede agevolazioni compatibili con una laurea di 5 anni e successiva abilitazione e sacrifici annessi, come la mancata remunerazione, il mancato versamento di contributi e il costo della laurea in cotanti anni; quindi non vedo perché anche in Italia non dovrebbe essere così (quindi chi ci rappresenta non dovrebbe essere inamovibile su questo punto). Per quanto mi riguarda, per quello che ho sentito tra i colleghi con cui ho discusso di questo “rinnovo” ed a vedere dalle numerosissime opinioni che leggo ovunque da parte dei colleghi, chiedo di non accettare queste condizioni ed anzi indire finalmente scioperi (ai quali parteciperei) o iniziative simili. Credo che sia ora semplicemente di allinearci con gli altri paesi industrializzati d’Europa e di avere uno stipendio dignitoso per un qualunque professionista, nulla di più. Chiedete che venga utilizzato il recovery fund, impuntatevi su degli sgravi fiscali, aggiornate le convenzioni alle farmacie, chiedete di fare tornare i DPC in farmacia, aumentate i prezzi in bancadati dei medicinali di automedicazione, del parafarmaco e dei servizi, fateci integrare dei buoni spesa, o buoni pasto o comunque inventate qualcosa di simile; ve ne sarei molto grato, grazie.

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