14 Febbraio 2019

Lavoro in farmacia e gravidanza

“Sono incinta, fino a quando posso lavorare? Chi lo decide?” è una domanda che si fanno in tante di fronte a un test di gravidanza positivo, e spesso ottengono tante informazioni diverse da fonti diverse, magari non tutte attendibili e alcune sicuramente approssimative .

Proviamo a fare un po’ di chiarezza su come tutto questo è regolato nel contesto delle farmacie e parafarmacie, aggiungendo magari un po’ di bibliografia utile, a disposizione delle colleghe a cui può servire. Gli aspetti generali del congedo di maternità, obbligatorio e facoltativo, sono regolati per lo più dal D lgs 151/2001, il Testo unico sulla maternità , e comprendono anche il divieto di licenziamento (salvo giusta causa) dal momento della comunicazione della gravidanza fino al compimento dell’anno di età del bambino. Dopo l’entrata in vigore del decreto 81/08, cioè l’attuale normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, è diventato obbligatorio in tutti i luoghi di lavoro la tenuta del DVR (documento di valutazione dei rischi) e nel DVR la valutazione dei rischi specifici correlati a ciascuna mansione.

La mansione di farmacista viene correntemente valutata a rischio in gravidanza per vari aspetti , principalmente per la postura in piedi la maggior parte del tempo e per il contatto con sostanze chimiche nella galenica (e in modo abbastanza variabile riguardo al rischio biologico) quindi incompatibile con la gravidanza, o compatibile con accorgimenti e limitazioni per ridurre i rischi : ad esempio l’astensione dalla galenica e l’ essere addetta per metà orario a svolgere mansioni che non comportino lo stare necessariamente in piedi (tariffazione, scadenze farmaci, invio e carico informatico degli ordini etc). Le prescrizioni limitative le fa il medico competente su richiesta dell’azienda quando la lavoratrice comunica la gravidanza . Inoltre c’è il divieto di adibire la lavoratrice incinta ai turni notturni.

Tutte le lavoratrici dovrebbero essere informate della necessità di comunicare immediatamente al datore di lavoro la gravidanza, perchè il datore di lavoro (che è responsabile della sicurezza di chi lavora per lui) possa attivare le procedure previste:

  • del DVR dovrebbe già essere stato valutato insieme al RLS il rischio specifico in gravidanza per la mansione di farmacista e per la magazziniera (che al rischio posturale aggiunge la movimentazione di pesi), se ci sono tra le lavoratrici donne in età fertile;
  • si dovrebbe informare subito della gravidanza il Medico Competente dell’azienda, per confermare la specifica valutazione dei rischi e la prescrizione delle relative limitazioni da applicare ;
  • se non è possibile applicare limitazioni o cambiamenti di mansione idonei a ridurre i rischi, il datore di lavoro può dichiararlo con l’apposito modulo e la lavoratrice potrà andare all’Ispettorato del lavoro , nell’ ufficio dedicato alle maternità, per chiedere di essere collocata in astensione anticipata dal lavoro in gravidanza,  per rischio correlato alla mansione – qui la modulistica di richiesta, da compilare anche da parte del datore di lavoro (è necessario allegare anche la valutazione del rischio per la mansione specifica fatta nel DVR);
  • con il foglio dell’Ispettorato che dispone l’astensione poi si può andare a un Patronato (quello della CGIL si chiama INCA e le donne in gravidanza hanno la precedenza sugli altri utenti) per comunicare all’INPS la fruizione del diritto e la richiesta del pagamento. L’astensione anticipata prescritta dall’ispettorato è sempre retribuita all’ 80% dello stipendio dall’INPS, come i cinque mesi di maternità obbligatoria standard, quindi non è a carico del titolare;
  • il rischio riguardo al contatto con sostanze chimiche rimane problematico anche in allattamento nella valutazione fatta nei DVR, ma nella maggior parte delle farmacie non è difficile dal punto di vista organizzativo rispettare la prescrizione di astenersi dalla galenica

Fin qui la teoria. Cosa succede nella pratica?

Nelle aziende grandi, anche quelle che applicano il CCNL Federfarma , già da diversi anni nella maggior parte delle aziende alla comunicazione formale della gravidanza corrisponde l’immediato collocamento in astensione anticipata per rischio correlato alla mansione lavorativa, perchè se succede qualcosa alla gravidanza e il datore di lavoro non dimostra di aver messo in atto tutte le precauzioni prescritte la lavoratrice potrebbe chiedere un risarcimento, e allora viene utilizzato spesso questo principio di cautela preventiva.

Nelle farmacie private indipendenti invece in molti casi decidere di fare un figlio rende problematici i rapporti interni, e colleghe apprezzate fino al giorno prima raccontano di essersi trovate ad essere guardate come un peso e un problema, fin da subito e in proiezione futura.  Quasi sconosciuto il diritto a svolgere per almeno metà orario mansioni che non comportino la postura in piedi , considerata un abuso a prescindere l’astensione anticipata per rischio correlato alla mansione, semmai tollerata a malapena, e spesso con malelingue, l’astensione prescritta eventualmente dal ginecologo per gravidanza a rischio, questo ci dicono le testimonianze dirette di parecchie colleghe che ci hanno chiesto informazioni e consigli, e anche molte discussioni pubbliche viste nei gruppi FB di farmacisti .

In farmacia la larga maggioranza dei lavoratori sono donne, eppure il fatto che tra i 25 e i 45 anni una donna possa avere diritto (riconosciuto dalle leggi) di dedicare abbastanza serenamente qualche mese al futuro della specie, invece che stare “liberamente” inchiodata al banco a orario pieno fino quasi alle doglie sorridendo con le caviglie gonfie, da alcuni viene visto ancora come un pericoloso abuso di fiducia. Invece i contributi INPS si versano tutti per tutta la vita lavorativa proprio per usufruire delle tutele quando ci si trova ad averne bisogno e diritto.

A presto per un articolo su quello che succede al rientro dalla maternità. Stay tuned

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133 commenti

  • Ginevra says:

    Buongiorno, sono una farmacista in gravidanza e ho intenzione di dare le dimissioni siccome il mio titolare non vuole mettermi in maternità anticipata. Volevo chiedere se dal momento in cui dò le dimissioni al momento in cui l’ispettorato le approva devo lavorare oppure no. Grazie

    • redazioneblog says:

      Ma perchè le dimissioni? Mica ti ci mette il titolare in maternità, ti ci mette l’ispettorato del lavoro, è un tuo diritto in quanto svolgere mansioni in piedi potrebbe mettere a rischio anche una gravidanza di per sè fisiologica. E da quel momento e fino a 3 mesi dopo il parto non ti paga la maternità il titolare, te la paga INPS. Prima di fare leggerezze, prova a contattare la Filcams CGIL della tua provincia e fatti aiutare. Se ci dici dove sei ti cerchiamo un contatto da qui

  • Anna says:

    Buonasera, piacere Anna avrei un’informazione da chiedere.
    Sono un’assistente alla poltrona e sono in maternità anticipata da ottobre e all’epoca feci richiesta all’ispettorato del lavoro compilando un foglio sia io che l’azienda con relativa documentazione richiesta allegata. L’ispettorato accettò la richiesta inviandomi il provvedimento con interdizione anticipata per lavoro a rischio.
    Occorre fare domanda anche presso l’INPS per la maternità anticipata o inviare qualcosa??
    Perché mi dicono che all’INPS non risulta nulla.
    I soldi in busta paga ci sono.
    Attendo vostro riscontro
    La ringrazio in anticipo

    • redazioneblog says:

      Con il provvedimento dell’ispettorato si va a un Patronato (quello della CGIL si chiama INCA e ha uffici sicuramente in tutti i capoluoghi di provincia, più altri uffici decentrati nei centri più piccoli, ce n’è sicuramente anche uno vicino a te) e si fa la domanda a INPS per il pagamento. Di solito una volta per l’astensione anticipata e poi di nuovo per l’astensione obbligatoria dal settimo mese di gravidanza

  • Mariella says:

    Sono al sesto mese di gravidanza e ho scelto di lavorare fino all’ ottavo. Essendoci in quel mese le festività natalizie i miei titolari possono chiedermi di lavorare in quei giorni o è illegale?

    • redazioneblog says:

      Chiederti di lavorare non è illegale, ma anche se la tua gravidanza è così perfettamente fisiologica da consentirti di lavorare fino all’ottavo mese i tuoi datori di lavoro sono tenuti a proteggerti dal rischio della postura in piedi quindi dovresti stare seduta metà di ogni turno che fai, da quando hai comunicato la gravidanza. Di solito i festivi si lavora con gli staff ridotti, quindi una collega che sta seduta metà del tempo avrebbe difficoltà a sostenere gli stessi flussi di clientela al banco di una che non è incinta. Non è illegale chiederti di lavorare, ma non è neanche la miglior scelta organizzativa che potrebbero fare. Tu hai diritto a lavorare in condizioni che tutelino la tua salute e quella del bambino, ed essere in piedi al banco incinta di otto mesi richiede questa cautela in più. La responsabilità se non vengono applicate le misure di riduzione del rischio è del datore di lavoro.

  • Cla says:

    Salve , sono una farmacista al sesto mese di gravidanza . Attualmente non lavoro per gravidanza a rischio. Mi è sorto un dubbio circa il pagamento dello stipendio .. mi potreste illustrare come funziona in questi mesi ? E se deve essere fatta qualche domanda all inps ?

  • Alessandra says:

    Ciao, buonasera, sono alessandra. Sono attualmente in maternità obbligatoria Dino al 18/9/23. Lavoro in una farmacia privata aperta al pubblico con contratto 40 ore a tempo indeterminato. Ho letto a riguardo dell’allattamento a rischio, noi farmaciste vi rientriamo? A chi posso fare riferimento per informarmi? Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Alessandra. Riguardo al rischio in allattamento, si sono viste valutazioni abbastanza poco omogenee. Puoi consultare il DVR della farmacia in cui lavori ed eventualmente poi l’Ispettorato del lavoro della tua provincia.

      • s. says:

        buongiorno, nel caso è possibile richiedere solo allattamento a rischio e non la gravidanza?o uno implica l altro?
        inoltre chiedendo i7 mesi di allattamento a rischio è possibile poi fare i 5mesi di maternità facoltativa?Grazie

    • Cla says:

      Ciao .. potrei chiederti se il primo stipendio ( del periodo di interdizione ) ti è arrivato puntuale ? O ci sono dei ritardi ?

  • Martina says:

    Ciao, sono al 5 mese di gravidanza e lavoro a tempo pieno per una farmacia che fa parte di una holding. La mia ginecologa ha fatto la documentazione per la maternità anticipata indicando come motivazione lo stazionamento in piedi per tutto il giorno e lo spostamento di carichi. Ho consegnato tutto in azienda, ma l’azienda non ha inviato nulla ALL’ITL della zona di competenza…. Come mi posso comportare? Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Martina.
      Puoi inoltrare tu la pratica all’ITL, non è necessario che sia l’azienda. La domanda di astensione anticipata è a nome tuo. una volta avviata la pratica, l’azienda non si può rifiutare di consegnare all’ispettorato il DVR (documento di valutazione dei rischi) della farmacia in cui lavori, quando l’ispettorato lo chiede (cioè sempre), nè può rifiutarsi di compilare il suo pezzo di modulistica (riguardo alla possibilità, che a quel punto poi diventa obbligo, di farti stare seduta almeno la metà del tempo di ogni turno lavorativo se non volessero mandarti subito a casa). L’azienda dovrebbe apprezzare che non l’hai fatto 3 mesi fa, avresti potuto da quando hai il certificato di gravidanza.
      Se hai bisogno di aiuto ti puoi rivolgere alla Filcams della tua provincia, gli uffici CGIL ci sono ovunque.
      Se hai bisogno di aiuto ti puoi rivolgere all’ufficio della Filcams della tua provincia, la CGIL c’è ovunque.

  • Giulia says:

    Ciao!! Vorrei chiedere l’allattamento a rischio, lavoro presso una farmacia privata ed ho un contratto federfarma. Il titolare deve rilasciare una dichiarazione che poi dovrò inviare all’ispettorato? Il titolare può anche rifiutarsi? Nel DVR e’ previsto L allattamento a rischio?
    Grazie mille

    • redazioneblog says:

      Ciao Giulia
      per valutare le pratiche che chiedono l’astensione dal lavoro per mansione a rischio, sia durante la gravidanza che l’allattamento, l’Ispettorato chiede sempre di vedere il DVR di quel posto di lavoro. La procedura è la stessa in gravidanza per chiedere l’astensione anticipata e in allattamento per chiedere l’astensione posticipata, ma i fattori di rischio nei due periodi invece non sono sovrapponibili. Il titolare non può rifiutarsi di far vedere il DVR. La valutazione del rischio della mansione della farmacista in allattamento non è sempre la stessa. Se hai qualche dubbio, o bisogno di aiuto, puoi rivolgerti alla Filcams CGIL della tua provincia

    • Ginevra says:

      ciao Giulia, sei riuscita a richiedere l’allattamento a rischio? sono nella tua stessa situazione.

  • Leonela says:

    Ciao,
    Sono una farmacista all’inizio della prima gravidanza.
    Ho comunicato subito ai miei titolari di essere incinta perchè mi occupo soprattutto del laboratorio galenico, per cui ho chiesto di essere esclusa da tale mansione.
    La mia intenzione è quella, in accordo con loro spero, di richiedere la maternità anticipata, sia per il laboratorio che per la postura in piedi, visto che soffro già di mio di problemi dovuti alla circolazione.
    Volevo farle due domande:
    Devo fare richiesta all’spettorato del lavoro per la maternità anticipata?
    Il nostro contratto nazionale prevede la compensazione del 20% dello stipendio durante la maternità da parte del datore di lavoro, per raggiungere il 100%?
    Grazie mille

    • redazioneblog says:

      Ciao Leonela
      all’astensione dal lavoro per i rischi correlati alla mansione di farmacista si accede facendo domanda all’ispettorato del lavoro, c’è un ufficio dedicato. Devi allegare alla domanda il DVR della farmacia e la dichiarazione del titolare riguardo alle eventuali possibilità organizzative di ridurre i rischi.
      I mesi di eventuale maternità anticipata ti verranno pagati da INPS alle stesse condizioni dei 5 mesi dell’obbligatoria (l’80% della retribuzione), mentre il titolare integra il restante 20% solo sulla tredicesima mensilità.

      • Leonela says:

        Ciao,
        Grazie mille per la tua risposta e per aver chiarito i miei dubbi.
        Devo dire che sono sempre più delusa da come viene trattata la nostra categoria, credo che sia ridicolo che non ci venga riconosciuto il 100% dello stipendio almeno nei 5 mesi della maternità obbligatoria.
        Per quanto mi riguarda dovrebbe essere previsto per ogni mamma, in qualunque ambito essa lavori.
        Pazienza.
        Grazie ancora della tua disponibilità,
        Leonela.

    • redazioneblog says:

      La maternità anticipata per rischio correlato alla mansione di farmacista si chiede all’Ispettorato del lavoro compilando un modulo (che puoi scaricare anche dal link nell’articolo qui sopra). E’ necessario allegare il DVR della farmacia e una dichiarazione del titolare riguardo alle eventuali possibilità organizzative di modificarti le mansioni per ridurre i rischi.
      Se non c’è questa possibilità l’Ispettorato ti manderà a casa alle stesse condizioni di retribuzione della maternità obbligatoria (l’80% dello stipendio).
      Nel CCNL farmacie private l’integrazione al 100% è solo sulla tredicesima mensilità.

  • Elisa says:

    Salve buonasera volevo avere delle informazioni circa il rientro a lavoro dopo l astensione obbligatoria dei tre mesi dopo il parto .. sono una farmacista con contratto full time a tempo indeterminato,cosa posso fare per non modificare il mio contratto per il primo anno del bambino richiedendo l allattamento e potendo lavorare solo il pomeriggio? Di mattina non ho chi tiene il bambino dovrei a tre mesi portarlo in un nido e non mi va proprio .. c è un modo per riuscire a fare le 32 ore d lavoro piu le 12 d allattamento ed arrivare alla stessa retribuzione senza dover andare anche di mattina ?

    • redazioneblog says:

      Ciao Elisa. Cominciamo col dire che se prendi 12 ore di allattamento ne dovresti lavorare 28, la somma deve fare 40, non 44. Per il resto, rivolgiti al sindacato per farti aiutare a cercare di contrattare un orario che usando un po’ di maternità facoltativa ad ore minimizzi la perdita di stipendio riducendo l’orario con quella. Se ci scrivi in pvt di dove sei, ti troviamo un contatto alla Filcams più vicina a te (e anche il patronato Inca può esserti utile). La CGIL c’è in tutte le province

  • Pietro Moretta says:

    Salve a tutti, chiedo per mia moglie, farmacista in una farmacia privata contratto part-time 24 ore settimanali a tempo indeterminato.
    Sabato 25/02/2023 rientrerà a lavorare dopo i tre mesi di congedo obbligatorio ed uno facoltativo.
    Lei vorrebbe fare la richiesta di allattamento.
    Potete indicarmi se va fatta al datore di lavoro ?
    L’ora per allattare con contratto part-time 24 ore e 1 ora ?
    La retribuzione e al 100% oppure e decurtata ?

    • redazioneblog says:

      Ciao Pietro. I permessi per l’allattamento sono retribuiti al 100% a carico di INPS, in riduzione oraria per tutte le mamme che rientrano al lavoro, fino all’anno di età del bambino. Col titolare va concordata la collocazione delle ore di riduzione. Spettano due ore al giorno per orari uguali o superiori a sei ore, un’ora per gli orari più brevi. Se le 24 ore dell’orario di lavoro di tua moglie sono 6 giorni da quattro ore le spetterebbe un’ora al giorno di permesso per allattamento

  • Mely says:

    Buonasera,
    Ho 3 figli di cui il più piccolo ha 2 anni. Lavoro in una farmacia municipalizzata e sto usufruendo del congedo parentale orario, chiedendo mediamente 3 mezzi pomeriggi, all’incirca 28 h settimanali. Tutte le settimane che mi viene fatto l’orario riesco ad avere solo 2 pomeriggi liberi infrasettimanali di cui uno quasi sempre coincide con la giornata intera di riposo se lavoro il sabato o la domenica. Io ho cercato di venire incontro al datore di lavoro dando massima flessibilità e rendendomi disponibile a lavorare nei weekend, ma mi ritrovo ad avere l’orario per la settimana successiva il venerdì sera e a sfruttare le mezze giornate di congedo la mattina quando i figli sono a scuola. Non credo quanto sia giusto. Chiedo a voi un parere, perché comincio ad essere stanca di questa situazione. ho proposto di fissare dei pomeriggi in modo tale da organizzarmi al meglio per le esigenze familiari ma non sembra che sia molto intenzionato. Grazie. Mely

    • redazioneblog says:

      E’ sindacalizzata, l’azienda di farmacie comunali? Non ti sarebbe comunque convenuto chiedere un part time post maternità fino ai 3 anni del figlio più piccolo? La tua situazione sarebbe da ragionare con l’azienda per trovare soluzioni più equilibrate di quella trovata finora

      • Mely says:

        È quindi contemplato dal CCNL la possibilità del part-time post- maternità fino ai 3 anni? E passati i 3 anni di età del bambino si potrebbe quindi usufruire del restante congedo parentale? Sinceramente non sapevo di questa possibilità.

        • redazioneblog says:

          Se ti applicano il CCNL Assofarm e l’azienda è grande abbastanza, il part time post maternità è un diritto, ed è una possibilità conveniente, da quando il bambino compie un anno (fino ad allora l’orario si riduce coi permessi per allattamento, rimanendo a stipendio pieno perchè quelli li paga inps) a quando ne compie tre. Intanto avresti tempo di ragionare su come fare poi, e conserveresti un po’ di congedo parentale invece che bruciarlo quando non ti serve (di mattina). Ma tutto questo, compreso lo schema orario del part time, è da contrattare con l’azienda, e il sindacato serve a farlo.
          Se ci dici in pvt in che provincia sei ti giriamo un contatto Filcams a cui rivolgerti

  • stefania says:

    Buonasera, sono una farmacista collaboratrice che a febbraio finirà l allattamento quindi da 30 ora cge faccio adesso ritornerò alle 40 e vorrei chiedere all ‘azienda di passare a fare part time 25 ore. Essendo il nostro un contratto commercio è possibile?

    • redazioneblog says:

      Il nostro NON è il contratto del commercio, a meno che tu non lavori in una parafarmacia che applica il contratto del commercio.
      Se invece lavori in farmacia, sia il CCNL Federfarma che quello Assofarm sono contratti completamente diversi dal commercio.
      Il part time post maternità (cioè temporaneo, fino ai 3 anni del bambino) è previsto in Assofarm come diritto esigibile da una % di lavoratrici in base alle dimensioni aziendali.
      Invece nel CCNL Federfarma non c’è questo tipo di part time temporaneo e quindi è possibile solo contrattare una riduzione dell’orario da full time a part time che però potrebbe essere definitiva, salvo clausole sulla temporaneità che si potrebbero comunque scrivere nell’accordo individuale.

  • Mc c says:

    Salve buongiorno. Sono una farmacista di una farmacia privata con contratto full time a tempo indeterminato . Ho avvisato la titolare appena ho avuto la conferma di essere alla 7settimana solo in modo confidenziale ma nella settimana a venire non sono stata risparmiata di niente essendo in una farmacia con un grande flusso di persone e solo con un altra collega al banco . Avendo già avuto un intervento di miomectomia addominale e due fibromi la ginecologa mi a aveva già detto di mettermi in maternità a rischio . In un primo momento ho rifiutato cercando di trovare un accordo che mi permettesse di lavorare per non mettere in difficoltà le colleghe ma adesso accuso dei fastidi al basso ventre e ho deciso di farmi fare il certificato dalla dottoressa.. La mia ginecologa è del SSN serve solo questo certificato o bisogna cmq presentare domanda all ispettorato del lavoro ?

    • redazioneblog says:

      Ciao Mc, in caso di gravidanza a rischio di per sé, come la tua, non è necessario il passaggio dall’ispettorato, basta la valutazione del ginecologo. Poi va fatta solo la domanda a inps per il pagamento

  • Francesca says:

    Buonasera,
    lavoro come farmacista con contratto full time 40 ore settimanali. La farmacia fa parte di una holding, alla mia richiesta di maternità anticipata per rischio correlato alla postura la sede centrale mi ha risposto che non è prevista perché posso riposarmi il tempo necessario. Nella realtà però durante il weekend ( sabato e domenica) lavoro da sola e sono impossibilitata a lasciare il banco per riposare. Lavorare da soli è faticoso in condizioni normali, in gravidanza è una sofferenza.
    Come posso risolvere il problema?
    Ringrazio anticipatamente

    • redazioneblog says:

      Ciao Francesca. Che brutta cosa. E’ evidente che il turno del sabato e della domenica da sola non li potresti fare, visto che per una farmacista di turno diurno da sola è impossibile stare seduta metà del tempo, come prescriverebbe la riduzione del rischio posturale nei casi in cui il datore di lavoro ritenga e dichiari di poterlo applicare. In caso contrario, avrebbero dovuto farti stare a casa da quando hai comunicato la gravidanza. Avevi fatto l’istanza formale all’Ispettorato del lavoro? Il DVR della farmacia è in regola? I tuoi turni del fine settimana sono inadatti a una lavoratrice nelle tue condizioni, quindi secondo noi c’è qualcosa che non va. La holding in questione si sta prendendo una responsabilità enorme nei confronti della tua gravidanza, se le condizioni organizzative in cui lavori sono queste. Converrebbe anche a loro comportarsi secondo le normative vigenti e mandarti a casa tranquilla, peraltro a carico di INPS. E’ un diritto tuo e del bambino, a tutela della vostra salute, se per l’organizzazione del lavoro (il turno solitario del weekend) non è possibile rispettare le prescrizioni di sicurezza e prevenzione dei rischi. Se hai bisogno di aiuto per fare la pratica per richiedere il congedo anticipato per mansione a rischio, ti puoi rivolgere all’ufficio della Filcams della tua provincia, se ci dici dove stai ti troviamo un contatto.

  • Sissi says:

    Buonasera, sono farmacista al sesto mese e purtroppo i miei datori di lavoro non hanno messo in pratica nessun accorgimento per cambiare la mia mansione e farmi stare a sedere 4 ore al giorno. Arrivata a questo punto iniziò a fare molta fatica a stare sempre in piedi e vorrei stare a casa anticipatamente. Come posso muovermi? A parte chiedere al ginecologo di segnarmi come maternità a rischio (che però clinicamente non ho)
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Sissi,
      tu avevi fatto l’istanza all’Ispettorato del lavoro per la maternità anticipata, in modo che i titolari fossero tenuti a quelle cautele? Se non l’avevi fatta falla adesso, così poi o stai seduta o vai a casa. Non c’è bisogno che la gravidanza sia a rischio come tale, è la nostra mansione che viene considerata pregiudizievole per la salute della madre e del bambino, ed uno dei motivi è proprio che si fa in piedi (cosiddetto rischio posturale). Se hai bisogno di una mano, rivolgiti alla Filcams CGIL della tua provincia, se ci dici dove sei ti troviamo il contatto.

  • Wioletta says:

    Buona sera, sono una magazziniera di farmacia in maternità, il mio lavoro comprende la possibilità di astenermi dal lavoro fino al 7 mese di vita del bambino? Lavoro da contratto 40 ore settimanali ma effettivamente ogni giorno già mezz’ora era di straordinario, e ne svolgevo ben 51, se non lavoravo anche oa domenica e arrivano a quasi 60 ore settimanali … merce, scatoloni, poco personale, quindi ero costretta a lavorare anche al banco, come posso fare?? C’è qualche modo per tutelarmi e astenermi dal lavoro per poter crescere senza giornate avvelenate la bambina?

    • redazioneblog says:

      Wioletta, la valutazione riguardo al rischio della mansione svolta dalla mamma in allattamento (cioè il prolungamento del congedo obbligatorio fino al settimo mese) spetta all’Ispettorato del Lavoro provinciale, sulla base dei rischi valutati nel DVR della singola farmacia.
      Comunque fino al compimento dell’anno di età del bambino se rientri al lavoro ti spetterebbero 2 ore al giorno di permessi per l’allattamento (su turni maggiori o uguali a 6 ore) quindi gli orari che descrivi di aver fatto prima della gravidanza sono fuori discussione.
      Comunque per quello che racconti un passaggio anche negli uffici della Filcams della tua provincia ci sembra opportuno, se ci dici dove sei ti troviamo il contatto della persona a cui rivolgerti.

  • Danila says:

    Ciao, sono una farmacista e ho da poco scoperto di essere incinta, ho un contratto a termine con scadenza dicembre 2022, questo sarebbe il secondo rinnovo. Che tutele ci sono per la categoria in questo caso? È possibile essere licenziati nonostante si sia incinta?
    Grazie per la risposta 😊

    • redazioneblog says:

      Ciao Danila. Se hai un contratto a termine nel caso non te lo rinnovassero non è proprio “essere licenziati”, è “ti scade il contratto”. Non c’è alcun vincolo nella legge sui contratti a termine che imponga di rinnovarli, e purtroppo solo nell’apprendistato l’eventuale gravidanza vale come sospensione della decorrenza del contratto (quindi in quel caso lo prolunga di un periodo pari a quello dell’assenza per maternità, ma invece nel contratto a termine no, non vale solo per la nostra categoria, è la normativa generale).
      Sei incinta di quanto? Se il contratto ti scade poco prima della decorrenza della maternità obbligatoria e non te lo rinnovano, Inps ti pagherà comunque tutti i 5 mesi di maternità obbligatoria

      • Danila says:

        Buongiorno il contratto scadrà prima di Natale momento in cui io entrerò nel sesto mese di gravidanza. Cosa è previsto in questi casi? Naspi o proseguimento della maternità? Io adesso sono in maternità anticipata per gravidanza a rischio. Grazie

      • Danila says:

        Adesso sono al 4 mese e sono in maternità anticipata per gravidanza a rischio. Al termine del contratto, previsto per Natale, sarò all inizio del sesto mese. Quindi andrò in Naspi o in maternità? Perché dall inps ho sentito opinioni discordanti. Grazie

        • redazioneblog says:

          Ciao Danila. Se sei in maternità per rischio correlato alla mansione lavorativa quando finisce il contratto finisce il rischio, quindi subito andrai in NASPI. Ma se entri in congedo di maternità obbligatorio entro 2 mesi dalla fine del rapporto di lavoro da quel momento e per 5 mesi (2 prima del parto/3 dopo il parto) INPS ti pagherà la maternità. Poi rientrerai in NASPI. Ti consigliamo di farti seguire da un Patronato nel fare le domande, per farle tutte al momento giusto. Meglio perdere un’ora a uno sportello che fare da sola con lo SPID e sbagliare qualcosa. Al patronato INCA CGIL sono bravi (e le donne incinte di solito saltano la fila 😉

  • Aida says:

    Ciao, te lo chiedo su questo post perché non sono riuscita a trovare info da nessuna parte. Per la nostra categoria, secondo il ccnl farmacie private, il titolare può rifiutare la richiesta di riduzione oraria quando si hanno figli minori a carico?

    • redazioneblog says:

      Il part time post maternità non è previsto nel CCNL Federfarma. Nel contratti in cui c’è (ad esempio Assofarm) comunque è solo fino ai 3 anni del bambino (“figli minori” è un po’ vago, non sappiamo quanti anni hanno i tuoi) ed è esigibile nel limite del 2% della forza lavoro dell’azienda (quindi su 50 dipendenti ne ha diritto una collega). Conviene trovare un accordo tra le parti , se possibile. Se hai bisogno di assistenza sindacale dicci in quale provincia lavori e ti troviamo da qui il funzionario Filcams a cui puoi rivolgerti

  • Martina says:

    Buongiorno, ho letto che è concessa una proroga della maternità obbligatoria fino al settimo mese del bambino. Il lavoro di farmacista rientra tra questo tipo di lavori?sono a 4 mesi e mezzo e per ora sto continuando a lavorare
    Grazie mille

    • redazioneblog says:

      Hai letto dove? Che data aveva l’articolo? Se era durante lo stato di emergenza pandemica, è vero che in quel periodo gli Ispettorati del Lavoro la disponevano, se la farmacista ne faceva richiesta. Ma tu sei a quattro mesi e mezzo di gravidanza o quattro mesi e mezzo del bambino? Se sei a quattro mesi e mezzo di gravidanza dovresti essere a casa, a meno che non ti facciano stare seduta per metà di ogni turno. Fare la farmacista è un’attività riconosciuta pregiudizievole per la salute di mamma e bambino più durante la gravidanza che durante l’allattamento, perchè la postura in piedi per 8 ore al banco è un fattore di rischio finchè sei incinta ma non mentre allatti. Riguardo alle mansioni pregiudizievoli anche in allattamento, è più facile per la farmacia esentarti (es da fare i tamponi, dalla galenica) e farti rientrare al lavoro. Comunque è valutazione dell’Ispettorato provinciale del Lavoro, potresti provare a chiedere

  • Ada says:

    Salve, volevo chiedere un informazione. Sono al quarto mese di gravidanza e lavoro in una farmacia con un contratto di 40 ore e faccio sia da farmacista sia da magazziniera che da donna delle pulizie lavorando 7h e 30min
    al giorno tranne il sabato in cui faccio metà giornata e nel complesso faccio sempre 2ore di straordinario.
    Ho diritto ad avere un astensione anticipata dal lavoro? Sono sempre in piedi, mi tocca usare la scala per prendere i farmaci e spesso non mi è nemmeno possibile assentarmi per andare al bagno.

    • redazioneblog says:

      La tua mansione è quella di farmacista, non comprende certo le pulizie. Anche se tu non fossi incinta. Essendo incinta, come farmacista se fai istanza all’ispettorato del lavoro per essere messa in maternità anticipata per mansione a rischio basta il rischio posturale (si lavora in piedi al banco, per più di metà del turno), ma visto che ti fanno fare anche le pulizie aggiungi il contatto con prodotti chimici e vai a casa tranquilla. Non vogliamo nemmeno commentare “non mi è nemmeno possibile assentarmi per andare in bagno”. Che clima c’è nel tuo posto di lavoro? Usano anche la frusta ?

  • Vicky says:

    Buongiorno,
    dopo la maternità obbligatoria vorrei prendere qualche mese di facoltativa e nel mentre, prima di rientrare, chiedere al titolare il rientro al lavoro in part-time e non 40h come prima della gravidanza. Se il titolare dovesse rifiutarsi di darmi il part-time io potrei dare le dimissioni senza dare il preavviso di 3 mesi previsto da contratto? Ovviamente prima che il bambino compia 1 anno.
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Certo che puoi, è esattamente questa situazione di difficoltà a tornare al lavoro di prima e agli orari di prima con un neonato di cui occuparsi che determina le dimissioni protette dopo la maternità. Il preavviso non lo lavori e te lo paga il datore di lavoro.

  • Serena says:

    Buongiorno a tutti
    Mi trovi al quarto mese di gravidanza e lavoro in una farmacia privata a ridotto personale e molto flusso di clienti.. sto praticamente 8 ore al giorno in piedi.. la situazione molto stressante..come posso avere il diritto di richiedere la gravidanza anticipata?a chi devo rivolgermi? Non riesco ad arrivare al settimo mese senza esaurirmi prima..grazie mille

    • redazioneblog says:

      Ciao Serena
      La maternità anticipata per rischio correlato alla mansione l’autorizza l’Ispettorato del lavoro provinciale. in questo articolo trovi anche il modulo da scaricare per richiederla. La postura in piedi è un fattore di rischio in gravidanza, per cui il titolare può scegliere se farti stare seduta almeno metà di ogni turno o se mandarti a casa a carico di INPS. Paghiamo contributi tutta la vita per avere tutela e assistenza nelle situazioni di riconosciuta necessità, come appunto la gravidanza.

    • redazioneblog says:

      Ciao Serena. Puoi fare istanza all’ispettorato provinciale del lavoro per mansione a rischio in gravidanza. La postura in piedi è un fattore di rischio riconosciuto, o ti fanno stare seduta almeno metà di ogni turno (ma le mansioni che fa un collaboratore stando seduto sono poche, al banco si sta in piedi) oppure ti mandano a casa a carico di inps. Il modulo per la richiesta è scaricabile dall’articolo che stai commentando

  • Beatrice says:

    Buongiorno
    Sono una farmacista assunta in una parafarmacia in gdo a contratto indeterminato.
    Dal 28/09/2021 sono a casa in maternità anticipata e il 25/02/2022 ho fatto richiesta della maternità obbligatoria che scatterà il 10/03/2022.
    Il 5/03/22 l’ordine mi ha mandato un atto di sospensione per inadempimento dell’obbligo vaccinale. Ora chiedo.. questi ultimi giorni di maternità anticipata verranno erogati dato che la richiesta è stata fatta ben prima dell’atto di sospensione? Avrò problemi ad avere la maternità obbligatoria? E infine ..posso essere sospesa dal momento che sono a casa e parliamo di un vaccino obbligatorio per la mansione ?

  • Antonella says:

    Buonasera, sono una farmacista part time, ho letto che ottenendo la maternità anticipata si ha diritto all’ 80% dello stipendio in riferimento alla retribuzione del mese precedente. La mia domanda è :” se tutto il mese precedente sono stata in malattia, come viene calcolato l’ammontare del mio stipendio? Cioè se con la malattia vado a prendere di meno, l’indennità di maternità anticipata sarà ancora meno?

  • Sara says:

    Ciao! Sono magazziniera in una farmacia privata del Lazio, attualmente in maternità per gravidanza a rischio e lavoravo 8ore al giorno su 5 gg.
    Quando rientrerò dovrò mettere il bambino all’asilo e dovrò farlo dopo max 6 mesi perché devo tener conto anche del periodo estivo in cui gli asili saranno chiusi.
    Premetto che il proprietario ha alcune farmacie e un ufficio centrale.

    Il problema è che il mio domicilio è a 140km dalla sede del mio lavoro.
    Qual è la tua cosa migliore da farsi per me?
    – potrei chiedere un prolungamento del congedo obbligatorio fino a 7mesi trattandosi di un lavoro fisicamente pesante? Ma se mi trasferissero alla sede centrale(e potrebbero decidere se c’è bisogno), per svolgere un lavoro più tranquillo, i km di distanza diventerebbero 180!
    Due ore di viaggio per lavorare 6 ore al giorno ,essendo in allattamento, sono svantaggiose anche economicamente.
    Posso chiederlo e poi rifiutare se vogliono trasferirmi davvero?

    Oppure posso lavorare 32 ore in una settimana su 4 gg?
    L’alternativa è prendere tutto, ferie e congedo obbligatorio e quello di 6 mesi. Poi, se potessi permettermelo, potrei mettermi in una sorta di aspettativa? Senza stipendio lo so ma ne avrei diritto senza rischio di licenziamento?
    Ho un contratto a tempo indeterminato, un età già matura e un bimbo in arrivo, non posso pensare di licenziarmi per ora.

    Ps. In Gravidanza a rischio i permessi non maturano? Mi potete dare conferma?

    • redazioneblog says:

      La situazione è un po’ complessa, secondo noi hai bisogno di tutela sindacale, non di info teoriche da gestirti poi da sola. La tua mansione non è controindicata in allattamento, quindi è improbabile che ti diano il congedo fino al settimo mese, ma puoi provare a chiederlo, nel corso della pandemia si è vista qualche valutazione diversa. Ma coi permessi allattamento rimarresti comunque a stipendio pieno anche se lavorando meno ore, economicamente è uguale uguale ad andare al lavoro per otto ore. Se vuoi ti giriamo in pvt il numero del funzionario della Filcams di Roma che può aiutarti a considerare la situazione e le diverse opzioni

  • emilia says:

    Ciao…. Sono una farmacista vaccinata contro il covid con tre dosi. Credo di essere finalmente in gravidanza. Se dovessero estendere l’obbligo vaccinale anche alla quarta dose e io non fossi disposta a farla in gravidanza, potrei essere sospesa senza stipendio anche se sono già in maternita’? O potrebbero sospendermi anche se sono in gravidanza a rischio? Grazie per le info.

    • redazioneblog says:

      No. Se sei già in maternità l’eventuale sospensione ordinistica non avrebbe effetto sul pagamento della maternità da parte dell’inps

  • Elena says:

    Buongiorno sono Elena . Sono in gravidanza al settimo mese e dopo la gravidanza non credo di poter continuare a lavorare in farmacia con l’orario spezzato visto che è il mio secondo figlio e diventerà ancora più difficile con due bambini.
    Volevo sapere se riesco a dare le dimissioni prima che il mio bimbo compia un anno senza preavviso o devo darle comunque 90 giorni prima?

    • redazioneblog says:

      Ciao Elena.
      Le dimissioni entro 365 giorni dal parto sono considerate sempre per giusta causa per la legge sulla maternità (ci vuole la convalida dell’Ispettorato del lavoro), quindi: valgono dal giorno dopo, i 3 mesi di preavviso li paga a te il datore di lavoro come indennizzo ma non li devi lavorare, hai diritto a richiedere la disoccupazione (NASPI) in base ai contributi INPS che hai versato negli ultimi quattro anni.
      Sei sicura che devi dare le dimissioni e i tuoi titolari non siano disponibili a cercare una soluzione, magari un part time per un po’ di tempo?

  • Alice says:

    Buongiorno, ho da poco appreso di essere incinta, sono all’inizio, solo alla 3 settimana. Non ho ancora comunicato al datore della mia condizione e avrò la prima visita il 17 novembre. Mi chiedevo visto la situazione covid se il nostro lavoro è considerato a rischio e di conseguenza è prevista la sospensione dal lavoro per il rischio biologico.

  • Silvia says:

    Buonasera, io volevo chiedere un’informazione. Sono rientrata dalla maternità e avendo un contratto di 8 ore giornaliere, sto facendo le 2 ore di allattamento al giorno. Quando la farmacia è di turno la domenica, se dovessi lavorare 8 ore anche in questa giornata, mi spetterebbero lo stesso le 2 ore di allattamento? E se lavorassi solo metà giornata la domenica, avrei 1 ora di permesso o non lo avrei affatto?

    • redazioneblog says:

      Ciao Silvia, alle ore di allattamento hai diritto ogni giorno che svolgi la prestazione lavorativa. Se orario del giorno è fino a 5 ore (minore o uguale a 5), spetta un’ora di allattamento, se è più lungo ne spettano due.

  • Vicky says:

    Buongiorno, dopo un trattamento di PMA sono riuscita a rimanere incinta. Sono dipendente full time di farmacia privata e non riesco mai a sedermi praticamente. Il titolare , dopo aver comunicato a voce della gravidanza, non ha fatto una piega. Rimanere incinta è già stato particolarmente difficile per le varie cure che ho dovuto fare . La prima vista non la farò prima di 2 settimane (adesso sono alla 6^) come mi posso comportare? Arrivo alla sera con schiena e gambe doloranti. Non vorrei mandare a rotoli tutto per il lavoro, in questo momento la mia priorità è un’altra. Grazie

    • redazioneblog says:

      Vicky cominciamo dalla comunicazione della gravidanza: a voce non vale. Se lo fai per scritto diventa una comunicazione ufficiale che responsabilizza il datore di lavoro, sennò è solo una confidenza. Dopodichè, se hai avuto difficoltà ad avere questa gravidanza, comprendiamo la priorità che dichiari, parlane anche col tuo medico del lavoro che fai e di come lo senti già faticoso in questo periodo. La maternità anticipata può essere disposta dal ginecologo del SSN per rischio intrinseco della gravidanza o dall’Ispettorato per rischio correlato alla mansione. Ma la prima cosa è comunicare ufficialmente la gravidanza al datore di lavoro, intanto. E da quel momento in poi mettersi a sedere quando ne senti necessità, o se secondo il titolare questo non è possibile fare l’istanza all’Ispettorato e andare a casa.

  • Giu says:

    Buonasera
    Lavoro in una Parafarmacia con un contratto di 30 ore e faccio sia da magazziniera che da farmacista da banco, lavorando sempre in turni con una sola presenza in negozio per ogni turno (sono da sola a parte quando faccio cambio turno con i colleghi).
    Ho comunque diritto come in farmacia ad avere un astensione anticipata dal lavoro?. Si tratta comunque di 4/6 ore lavorative continue al giorno sempre in piedi e che a volte in base alla clientela non mi è nemmeno possibile assentarmi 2 minuti per andare al bagno per non lasciare la parafarmacia scoperta (e capirete che essendo incinta non è molto facile).
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Lavori in piedi, si chiama rischio posturale, basta per essere messa in maternità anticipata a meno che non ti facciano stare seduta per metà di ogni turno. Se lavori da sola è impossibile. Fai istanza all’Ispettorato, se hai bisogno di una mano rivolgiti alla Filcams della tua provincia

  • Maria says:

    Buonasera, vorrei capire se ho compreso bene la normativa:
    Se ho un contratto a tempo determinato in scadenza in farmacia privata e scopro di essere incinta, il datore non è obbligato a rinnovarlo e se la scadenza è in prossimità del 7 mese di gravidanza si ha diritto alla maternità obbligatoria di 5 mesi pagata 80% da INPS, mentre se il contratto scade molto prima non si ha diritto a maternità ma si può avere disoccupazione?
    Inoltre se la gravidanza è a rischio si può richiedere la maternità anticipata senza che si venga licenziati prima del termine del contratto?

  • Alessandra says:

    Salve, sono una magazziniera di una Farmacia privata, sono alla 12 settimana. Ho comunicato subito al datore di lavoro della gravidanza, mi ha fatto firmare un foglio dove si tutela scrivendo che sono a conoscenza dei rischi e che mi impegno a non alzare pesi. Ovviamente lui mi ha detto che se ci sono delle cose pesanti, le devo lasciare e chiedere alle colleghe farmaciste di aiutarmi; peccato che la nostra farmacia è grossa, con una mole di lavoro molto alta e arrivano quotidianamente 50/60 colli o anche di più oltre agli ordini dei magazzini soliti. Quindi io non posso chiedere in continuazione alle dottoresse mentre c’è la farmacia piena di aiutarmi; poi comunque non riesco a stare dietro a tutto il lavoro; anche se cerco dì impegnarmi, ma sono stanca d non riesco ad essere veloce com’ero prima.
    Come faccio ad andare in maternità anticipata, anche se non ho problemi da dimostrare? Non vogliono prendermi un aiuto e neanche una sostituta per i 5 mesi di maternità ( perché loro hanno già fatto i calcoli di quanto starò a casa, ma non sarà così di sicuro).
    Grazie per la risposta che mi darete e scusate se mi sono dilungata.

    • redazioneblog says:

      Dicci in che provincia lavori, tu hai bisogno di far vedere a un sindacalista questo foglio che hai firmato.
      In realtà è il titolare che si dovrebbe prendere la responsabilità di non farti sollevare pesi e farti stare seduta almeno metà di ciascun turno, se non volesse mandarti in maternità anticipata. Ti diamo un contatto, non qui in area pubblica.

  • Angel says:

    Buongiorno, sono in maternità facoltativa da metà mese corrente, e questo mese non ho percepito la quattordicesima. La commercialista del mio titolare ha detto che per CCNL farmacie private, in maternità obbligatoria/facoltativa, non spetta.
    Mi confermate? Grazie!

  • Sissi says:

    Salve, sono incinta alla 10°settimana,farmacista con contratto full time. Appena ho visto il test positivo ho avvisato la titolare e subito alla prima visita ginecologica ho girato il file pdf del certificato di gravidanza (ginecologo privato)tramite messaggio whatsapp. Sono passate due settimane e la titolare continua a ribadire che il nostro non è considerato un lavoro a rischio, basta che mi fa sedere ogni tanto. Dopo aver contattato l’ispettorato del lavoro, ho cercato di spiegare a lei che la legge lo prevede ecc, (ho pure lavorato due settimane soffrendo con pressione bassissima e vomitando pure in farmacia, in ogni orario). Mi sono decisa e ho inviato io il Modulo all’ispettorato, ovviamente lei si è rifiutata di farlo dicendo che io le servo. Domanda: al modulo ho allegato il certificato dato dal ginecologo privato, vale lo stesso o serve quello del ginecologo Ssn, o del mio medico di base?

  • Clod says:

    Si può in gravidanza non fare straordinari?

    • redazioneblog says:

      Considerato che ti devono far stare seduta almeno metà delle ore, è strano che ti chiedano straordinari, ma secondo noi puoi comunque rifiutarti

  • Jennifer says:

    Buongiorno
    Esiste un modulo che il datore di lavoro firma (e così si prende la responsabilità) in cui dichiara di dover far lavorare la dipendente incinta per metà delle ore seduta e assicurare l’astensione dalla galenica?
    Se a voce di dice ok ma così non si comporta ma allo stesso tempo si rifiuta di firmare il modulo per l astensione anticipata per lavoro a rischio la dipendente come si deve comportare In questo caso a chi bisogna rivolgersi?
    Grazie
    Jennifer

  • Marisa says:

    Salve,
    Vorrei chiedere un consiglio su una condizione particolare. Sono alla 33esima settimana di gravidanza, e sono stata in maternità anticipata dalla nona. Mio marito in questi mesi ha accettato un lavoro in una regione diversa, per cui ci siamo trasferiti dal Lazio alla Lombardia. La nostra intenzione è quella di non tornare più nel Lazio, per cui io dovrò lasciare il lavoro al termine della maternità obbligatoria. A breve comunicherò il cambio residenza. Vorrei sapere se:
    1- devo dare comunque i tre mesi di preavviso per il licenziamento e se dovrei lavorarli
    2- se il licenziamento avviene entro l’anno del bambino, avrei diritto alla disoccupazione, in attesa di trovare lavoro nella nuova regione?
    Grazie

  • Marta says:

    Ciao!!! Sono alla 7 settimana… la mia titolare oggi mi ha chiesto di fare delle analisi del sangue per colesterolo e glicemia. Vedo che si parla di rischi riguardanti pesi, galenica e tempo che si passa in piedi… ma invece per questo tipo di rischi biologici? Ci sono delle normative?

    • redazioneblog says:

      Il colesterolo e la glicemia non sono rischi biologici. Comunque la tua titolare non ha alcun titolo per chiederti di fare nessun tipo di analisi

  • Celeste says:

    Buongiorno,
    io sono in congedo parentale facoltativo dopo la maternità obbligatoria. Per rientrare al lavoro ho chiesto un part time e la farmacia me lo ha concesso ma con orari che non mi aiutano. Se mi licenzio entro l’anno del bimbo devo dare preavviso? Nel caso mi spetterebbe la disoccupazione?
    Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Celeste. Che brutta cosa proporre a una neomamma che rientra un orario incompatibile. Purtroppo succede ancora con una certa frequenza, in tutti i lavori. Proprio per questo le dimissioni inviate entro l’anno del bambino (365 giorni dal parto, formalmente) sono tutelate dalla legge, quindi viene riconosciuta la giusta causa e il diritto alla disoccupazione, e il preavviso di 90 giorni lo paga il titolare a te, senza che tu lo debba lavorare. Ogni volta che una neomamma si trova a doversi dimettere dal suo lavoro è comunque una sconfitta per tutte noi. Che peccato.

    • Laura says:

      Salve,
      sono socia titolare, lavoratrice in una farmacia privata.
      Sono rimasta incinta inseguito ad un trattamento di PMA e soffro di endometriosi, che espone ad un maggiore rischio di aborto spontaneo. È vero che per richiedere un collega che mi sostituisca devo accollarmi completamente io la spesa senza nessuna agevolazione fiscale?
      Praticamente essere una titolare in gravidanza significa restare senza stipendio?
      Grazie

  • Chiara says:

    Lavoro in farmacia privata a tempo indeterminato 40 ore. Ho comunicato subito la gravidanza, anche perché sono vaccinata per covid a metà. Sono all 8 settimana. Non hanno voluto vedere certificato maternità per cui la comunicazione è avvenuta solo a voce. Nessuno mi ha esentata da mansioni pesanti ne da orari continuati. Ne mi ha detto che verrà fatto più avanti. È normale che in farmacia privata possa essere gestita così la cosa? Io per ora per fortuna non sto molto male e sto continuando a lavorare e svolgere solite mansioni. Grazie per L informazione.

    • redazioneblog says:

      Ciao Chiara. La comunicazione a voce non è una comunicazione formale. Se gli invii il certificato di gravidanza via pec è una comunicazione formale, di cui non possono non prendere atto, e da quel momento il datore di lavoro è obbligato a tener conto dei rischi correlati alla tua mansione in gravidanza e delle conseguenti iniziative. Un datore di lavoro la gestisce anche in base a come la gestisci tu.

  • Veronica says:

    Salve, avere una maggiorazione del 13% per il lavoro domenicale del turno canonico è corretto ? Io lavoro da piu di 10 anni e mi è sempre stata retribuita una maggiorazione del 30 % per lavoro festivo . Lavoro in una farmacia privata part time 30 ore e mi viene maggioratodel 25% il lavoro supplementare del13% il turno domenicale canonico …non capisco perché fin’ora gli altri datori di lavoro non si siano appellati a questa postilla del contratto…anche se io non trovo nulla in merito sul ccnl farmacisti . Sarei grata se qualcuno potesse darmi info in merito. Grazie

    In maternità sia anticipata per maternita a rischio sia in maternità obbligatoria è prevista la retribuzione al 100 % o solo l’80% erogato dall’INPS. Grazie

    • redazioneblog says:

      La maggiorazione contrattuale per la domenica lavorata in ordinario nel contratto Federfarma è del 13%,non è una postilla, è l’art. 24 del CCNL. Invece il lavoro festivo è straordinario maggiorato del 30% (art. 20 del CCNL). Domenica e festivo non sono sinonimi, nei contratti. Quello che scrivi fa pensare che la domenica sia stata inserita nel tuo schema d’orario part time nel tuo contratto individuale, e che non siano ore in più su quella settimana, altrimenti ti dovrebbero pagare il 25% del supplementare

      • Veronica says:

        Grazie mille per la risposta. Si le ore del lavoro domenicale sono state inserite nel mio orario part-time per quella settimana…In effetti altrove io svolgevo il lavoro domenicale sempre come ore in più alle 40 ore . Ancora grazie.

  • Glenda Pennisi says:

    Salve, leggendo qua e là su internet, mi sono imbattuta in un articolo INPS che tratta il congedo di maternità prolungato, fino ai 7 mesi del bambino per i lavoratori che svolgono lavoro usuranti, quali ad esempio il nostro, che richiede la postura in piedi per oltre metà dell’orario lavorativo.
    Vi è mai capitata una richiesta del genere? Avete più notizie in merito?

    • redazioneblog says:

      Ciao Glenda, leggendo qua e là su Internet puoi trovare qualunque informazione, più o meno affidabile, più o meno interpretabile. Il rischio posturale correlato alla mansione di farmacista (più di metà dell’orario di lavoro in piedi) è considerato un rischio per le lavoratrici gestanti per la maternità anticipata, ma non un rischio in allattamento per la posticipata. Invece permane in allattamento un rischio per il contatto con le sostanze chimiche in galenica, dalla quale spesso i medici aziendali prescrivono l’astensione. Ora durante l’emergenza Covid alcuni Ispettorati del lavoro provinciali stanno autorizzando alcuni prolungamenti dell’astensione in allattamento per il rischio biologico del lavoro in farmacia. Prova a rivolgerti alla Filcams della tua provincia o a interpellare direttamente l’Ispettorato del lavoro, le valutazioni degli Ispettorati vengono fatte sulla base anche del DVR della tua farmacia, devi cercare una risposta specifica se ti interessa, non è possibile trovarla qua e là in rete

  • Margherita says:

    Buongiorno, ho scoperto da pochissimo di essere incinta e lavoro con contratto a tempo determinato che scade a fine novembre per le farmacie comunali.
    Se tutto andrà bene io dovrei partorire entro metà dicembre, come mi devo comportare? Quando devo dirlo in azienda? Per ora sto bene e pensavo di aspettare il terzo mese per avvisarli..Tra l’altro a inizio marzo avevo fatto la prima dose di vaccino Astrazeneca e ora nessuno mi sa dire se devo fare anche la seconda dose..sapete dirmi qualcosa? Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Margherita.
      Riguardo al richiamo del vaccino senti il ginecologo e il medico di famiglia. Riguardo alla comunicazione della gravidanza all’azienda, da quando hai il certificato in mano sarebbe il caso di comunicarlo, poi secondo la prassi aziendale ti manderanno in astensione anticipata per il rischio correlato alla mansione oppure ti riorganizzeranno le mansioni per farti stare seduta almeno metà turno, astenersi dalla galenica, non sollevare carichi etc. Ci sono prassi aziendali a questo riguardo, dipendono anche da come è scritta nel DVR la valutazione del rischio per la lavoratrice gestante e come è organizzato il lavoro nella tua farmacia. Da metà ottobre (due mesi prima del parto) sarai comunque in maternità obbligatoria, e l’INPS ti pagherà tutti i cinque mesi (fino a tre mesi dopo il parto) anche se l’azienda non dovesse rinnovarti il contratto alla scadenza.

  • Francesca says:

    Buongiorno, vorrei raccontare la mia esperienza per la mia prima gravidanza ormai a termine e poi avere qualche suggerimento su come comportarmi in caso di una seconda gravidanza.
    Lavoro in una farmacia privata dove siamo 3 dipendenti + la titolare, senza magazziniera; circa due anni fa ho scoperto di non poter rimanere incinta naturalmente, ma di dover per forza ricorrere alla fecondazione assistita, che mi ha richiesto alcune settimane a casa dal lavoro per stimolazioni ormonali ed esami vari. Per andare incontro alla titolare e alle mie colleghe e non creare troppi disagi, ho sempre messo al corrente la titolare su quando mi sarei assentata e per quanto, anche se non ero legalmente obbligata a farlo (credo). Arrivata al momento dell’inseminazione comincio a guardare su internet in cerca di articoli sui miei diritti e trovo questa pagina che mi apre un mondo perchè fino a quel momento ero convinta che non ci fossero troppe tutele per le farmaciste in gravidanza. Forte di queste informazioni e anche con il DVR della nostra farmacia in mano, vado dalla titolare con i moduli da compilare per richiedere l’interdizione anticipata (quelli linkati in questo articolo), che lei si rifiuta categoricamente di firmare e per ovviare alla questione della metà dell’orario di lavoro in piedi, mi fa fare mezza giornata per circa un mese facendomi consumare quasi tutte le ferie che mi ero messa da parte. Dopo circa due mesi dall’inizio della gravidanza, il mio ginecologo, visto il mio caso di fecondazione assistita, il lavoro in gran parte in piedi, la situazione di emergenza in cui ci troviamo e anche il fatto che io avessi fortissime nausee che mi debilitavano, decide di mettermi lui in maternità anticipata. Fortunatamente poi la gravidanza è continuata senza grandi problemi. A questo punto però vorrei sapere come mi devo comportare nel caso decidessi di intraprendere una seconda gravidanza, anche alla luce di come si è comportata la mia titolare. Grazie

    • redazioneblog says:

      Quanta fatica, Francesca! Eppure si pagano contributi a INPS per tutta la vita lavorativa per poi poter chiedere prestazioni quando se ne ha diritto e bisogno. Questa pagina ti ha aperto un mondo forse perchè è una pagina sindacale di delegati CGIL delle farmacie, e tenta anche di informare i colleghi e le colleghe sui diritti che non sanno di avere. Se chiedi consiglio a noi su come fare la prossima volta, dal nostro punto di vista la risposta è iscriviti al sindacato e fatti difendere. Non è vero che non ci sono tutele, e non è vero che nessun sindacato si occupa dei farmacisti.

  • Cecy says:

    Buongiorno, mi trovo al 5º mese di gravidanza e ho diabete gestazionale insulino-dipendente, dal 31/12 ho necessità di fare le iniezioni 3 volte al giorno, le rilevazioni con il glucometro 4 volte al giorno e 6 pasti “pesati”. Il diabetologo dell’ospedale ha detto che per lui dovrei stare a casa, ma che spetta alla ginecologa che mi segue pronunciarsi in merito. Quest’ultima sembra propensa, già da prima che insorgesse il diabete gestazionale, a far valutare un’ eventuale astensione anticipata all’ispettorato del lavoro. Io sto in una farmacia grande, orario intero, un collega risultato positivo 1 mese fa…devo ritagliarmi degli spazi per mangiare in momenti ben precisi e somministrare insulina prima del pranzo. Al di là delle mansioni e dell’ambiente di lavoro del farmacista, mi sembra che io abbia una situazione su cui dovrebbe pronunciarsi proprio la ginecologa, non l’ispettorato, o sbaglio? Vi ringrazio per l’attenzione

    • redazioneblog says:

      Una gravidanza può essere a rischio di per sè (valuta e certifica un ginecologo del SSN) o a rischio pur essendo fisiologica perchè la mansione svolta dalla gestante è rischiosa in gravidanza (valuta l’ispettorato, ma la mansione della farmacista viene valutata sempre a rischio a meno che il titolare non ti faccia stare seduta almeno metà delle ore di ogni giorno e ti esenti dalla galenica, dichiarando formalmente entrambe le cose e essendo poi responsabile di mantenerle nella pratica).
      Visto che la tua gravidanza a quanto ci dici pare che abbia entrambe le caratteristiche,
      se la ginecologa traccheggia e da più di un mese ti tiene in questo limbo, o la valutazione del diabetologo la smuove, o fai tu istanza all’Ispettorato per rischio mansione.
      Non capiamo cosa ti trattenga, Cecy.

  • Giulia says:

    Buongiorno, sono a 27 settimane di gravidanza, ho il termine il 7 aprile 2021, volevo sapere se il mio datore di lavoro può obbligarmi ad andare in maternità due mesi prima o se è mio diritto essendo in buone condizioni di salute richiedere la maternità a partire da un mese prima del parto? Lavoro in una farmacia privata 40 ore settimanali.

    • redazioneblog says:

      Giulia, ma il tuo ginecologo che ne pensa? La farmacista siccome lavora in piedi di solito se lo chiede ha diritto all’astensione anticipata per rischio correlato alla mansione, cioè può andare in maternità prima del settimo mese. Sei la prima che ci chiede la possibilità di posticiparla. Il senso si capisce, certo, è quello di prolungare l’astensione post parto, ma lavorare al banco fino all’ottavo mese pare veramente faticoso. Per farlo comunque bisogna che sia un ginecologo del SSN che il medico competente dell’azienda per cui lavori certifichino che non reca pregiudizio alla salute tua e del nascituro. Considerata la mansione, il medico aziendale di solito certifica il contrario.

  • Laura says:

    Buongiorno, vorrei sapere come funziona con il contratto a tempo dererminato….in questo caso le donne sono in qualche modo tutelate?

    • redazioneblog says:

      Dipende quando scade il contratto rispetto all’entrata in maternità obbligatoria, Laura. Il contratto però scade comunque, la tutela è che se scade abbastanza vicino al settimo mese INPS ti paga comunque i cinque mesi di maternità obbligatoria

  • Giulia says:

    Buonasera, volevo chiedere un informazione. Ho partorito ad ottobre e la mia azienda (azienda catena di farmacie private) mi ha messo in anticipata da marzo. Adesso ho contattato le risorse umane per sapere se potevo avere l interdizione post partum di 7 mesi per rischio biologico covid anche perché il bimbo mi è nato prematuro..e mi hanno risposto che il DVR aziendale non prevede rischio biologico. Ho telefonato all ispettorato del lavoro che invece mi ha detto che con il covid la nostra mansione è ad elevato rischio biologico e che alle farmaciste spetta l interdizione post parto in quanto in pandemia…adesso ho inviato all ispettorato del lavoro la rischiesta…ma volevo sapere se ho possibilità che venga accettata nonostante la mia azienda non lo ritenga…

    • redazioneblog says:

      Ciao Giulia,
      chi decide sull’interdizione è comunque l’Ispettorato del lavoro.
      L’azienda avrebbe la responsabilità di tenere il DVR aggiornato e valutare tutti i rischi, e di aggiornare il rischio biologico nei DVR noi l’abbiamo chiesto a marzo. Avete un RLS?

      • Mariateresa says:

        Buongiorno. Mi trovo nella stessa situazione della collega! Come comportarci se l’azienda non accetta ? Posso fare la richiesta all’ispettorato del lavoro personalmente sperando in una buona riuscìta?

  • Elisa says:

    Buongiorno, volevo chiedere un’iformazione. Sono incinta di 13 settimane e da giovedì il mio compagno ha avuto esito positivo del tampone. Venerdì mattina ho chiamato la dottoressa e mi ha messa in mutua con obbligo di quarantena , so che per i farmacisti finché non presentano sintomi non è consentito stare a casa. Volevo capire se invece essendo incinta c’è qualche diritto in più . Come mi devo comportare? Ats non mi ha ancora contattata.
    Grazie mille.

    • redazioneblog says:

      Ti ha messa in mutua vuol dire che ti ha fatto un certificato di malattia?
      Essendo incinta di 13 settimane e lavorando in piedi, a prescindere dalla situazione COVID, potresti fare istanza all’Ispettorato del lavoro per essere collocata in maternità anticipata per mansione a rischio. Alle farmaciste è inibita la quarantena per contatto come a tutti i sanitari, ma è consentita la maternità anticipata per mansione a rischio in gravidanza. Leggi bene l’articolo che stiamo commentando, ci sono tutte le info

      • valeria says:

        Buonasera sono una farmacista dipendente di farmacia privata in gravidanza alla 14a settimana. Il 3 novembre ho comunicato alla titolare il mio stato e ha provveduto a mettermi in maternità anticipata causa covid e impossibilità ad adibirmi ad altra mansione. Sono a conoscenza che adesso nel settore commercio a causa covid la maternità viene retribuita al 100%, questo vale anche per i farmacisti? Grazie in anticipo

        • redazioneblog says:

          “Sono a conoscenza” è una definizione interessante. Lo hai letto da qualche parte? Te lo hanno detto? O hai fonti ufficiali? Dalle fonti ufficiali non risulta niente del genere

  • Alessandra says:

    Sono una farmacista di farmacia privata.devo tornare a breve al lavoro, ma poiché una collega va in pensione e il titolare non vuole prendere altro personale . mi ha chiesto di aumentare le mie ore. La mia domanda è se nonostante la bambina non abbia ancora 1 anno mi possa cambiare contratto aumentandone le ore.so che fino al compimento dell’anno anche se non firmo e non accetto non posso esser licenziata, ma la mia domanda è se per legge,se io fossi d’accordo, posso firmare un contratto dove mi vengono aumentate le ore…

    • redazioneblog says:

      Fino all’anno della bambina tu hai i permessi giornalieri per allattamento pagati da inps, quindi se hai un orario superiore a 6 ore sono 2 ore di permesso, se l’orario è più corto un’ora. Questo dimostra che è prevedibile e previsto che la tua disponibilità non sia completa. A norma di legge non ci sarebbe impedimento a firmare un aumento delle ore contrattuali (con il solo divieto di chiederti lavoro notturno), ma comunque staresti rinunciando a un diritto che non è neanche a carico del titolare ma dell’INPS

  • Nunzia says:

    Qualcuno saprebbe dirmi quale articolo o circolare ha allargato il diritto di allattamento a rischio per i farmacisti ?Il medico del lavoro me lo ha chiesto,altrimenti non mi fa la certificazione,grazie a chi saprà rispondermi.

    • redazioneblog says:

      No, Nunzia, quello che cerchi non esiste, non è uno standard uguale per tutte, le valutazioni di rischio vengono fatte nel Documento di Valutazione dei Rischi del luogo di lavoro e sulla base di quelle poi (e con sensibilità territoriali diverse) l’Ispettorato del Lavoro può disporre l’astensione dal lavoro della mamma fino al settimo mese del bambino. E’ valutato il rischio biologico nel vostro DVR?

  • Meggy says:

    Buongiorno, chiedevo un’informazione …ho appena scoperto di essere incinta in seguito ad una visita ginecologica, sarei al primo mese di gravidanza …il datore di lavoro deve essere avvisato subito o a partire dal 3 mese? Grazie

    • redazioneblog says:

      Ciao Meggy. Per comunicarglielo ufficialmente ti serve il certificato di gravidanza, che i ginecologi spesso rilasciano un po’ più tardi, appunto intorno al terzo mese. Dal momento della comunicazione ufficiale va valutata la compatibilità della tua mansione con il rimanere al lavoro (ti dovrebbe esentare dalla galenica e far stare seduta per almeno metà delle ore, oppure scrivere che non può farlo e mandarti a casa in astensione anticipata a carico dell’INPS). Fino al certificato del ginecologo, annunciargli a voce la tua gravidanza è una comunicazione informale che dipende molto dai rapporti che avete

      • Barbara says:

        Buongiorno! Come la collega Meggy ho appena scoperto di essere incinta. Avevo una curiosità in merito alla possibilità di astensione anticipata dal lavoro per incompatibilità della mansione: è arrivata circolare federale che le attività di farmacie e parafarmacie sono considerate a rischio alto per COVID19, non sarebbe quindi possibile chiedere l’astensione per rischio biologico? Oppure applicare tutte le norme di sicurezza del caso (DPI e distanza tra dipendenti e clienti) è considerato più che sufficiente per evitare un contagio? Grazie

        • redazioneblog says:

          Per l’astensione anticipata in gravidanza, spesso sono sufficienti gli altri fattori di rischio del lavoro in farmacia. Comunque la dispone l’Ispettorato della vostra provincia in base anche al DVR della vostra farmacia, l’unico modo per sapere come valutano il rischio è chiederglielo. Se hai bisogno di più informazioni e supporto puoi rivolgerti alla CGIL nella tua provincia

  • Francesca says:

    Ciao, ho letto le domande di Pamela e brilanda…avete ottenuto l’allattamento a rischio?anche io vorrei chiedere interdizione per allattamento a rischio.. l’ispettorato del lavoro non risponde né alle mail ne alle telefonate… Come ci si può muovere?

    • redazioneblog says:

      Strano che l’ Ispettorato non ti risponda Francesca, anche se hanno limitato gli accessi esterni in tempi di Covid mica sono chiusi, è l’ufficio territoriale del Ministero del Lavoro. Prova a sentire il Patronato Inca della CGIL della tua provincia, o la Filcams. Oppure contattaci in pvt e con la Filcams ti mettiamo in contatto noi da qui

  • Marty says:

    Una domanda.. A giugno rientrerò dopo maternità facoltativa ma avrei necessità di chiedere il part time in quando gli orari sono su turni cambiati settimanalmente e sempre fino alle 20. Io non ho aiuti esterni quindi avrei più uscite che entrate. C è una legge che permette l approvazione del part time entro i tre anni del bambino per il nostro contratto?

    • redazioneblog says:

      La legge rinvia al contratto nazionale, ma nel contratto delle farmacie private il diritto al part time post maternità come molti altri elementi di welfare non c’è. Anche nel contratto delle comunali dove c’è però è legato alle dimensioni aziendali, perchè almeno una ne abbia diritto bisogna che l’azienda abbia almeno una trentina di dipendenti. Anche negli altri contratti è legato alle dimensioni aziendali. L’alternativa che puoi utilizzare è usare tutta la maternità facoltativa a mezze giornate dopo l’anno del bambino (fino ad allora i permessi per allattamento due ore al giorno), quello è un diritto di legge.

  • Samy says:

    Buongiorno, io sono una Farmacista di una farmacia privata…io saró in maternità obbligatoria fino a metà giugno dopodiché prenderò due mesi di maternità facoltativa e quindi dovrei rientrare a lavoro a metà agosto… Visto il brutto periodo il mio datore di lavoro sta tagliando le ore dai contratti ai miei colleghi e mi ha detto che al mio rientro sarà così anche per me…per contratto lui lo può fare?? O deve aspettare fino all’anno di età del bambino?? E poi con la maternità facoltativa che percentuale di stipendio mi viene tolta?? Grazie!!

    • redazioneblog says:

      Intanto il titolare per i tuoi colleghi adesso potrebbe attivare la cassa integrazione invece che ridurre le ore nei contratti.
      Durante la facoltativa INPS ti retribuirà il 30% dello stipendio originario.
      Quando rientrerai sarai ancora in allattamento (a retribuzione piena e orario ridotto) fino a quando il bambino non compie un anno, quindi se il tuo orario fosse 6 ore al giorno o più, due ore al giorno di permesso allattamento te le pagherà INPS. Se un titolare chiede di firmare una riduzione oraria ci si può anche rifiutare, c’è scritto “per accettazione” sopra la tua firma in fondo al foglio con cui te lo comunica. Se non accetti, non può farlo.

  • Simona says:

    Buongiorno. Lavoro in una piccola farmacia di paese e sono in gravidanza durante emergenza covid. Ce qualche indicazione a fruire della maternita facoltativa? Grazie

    • redazioneblog says:

      Scusa Simona, non ci è chiara la domanda. Tu adesso sei incinta, le indicazioni potrebbero riguardare il rischio di lavorare in farmacia in gravidanza, se non per il rischio Covid per la pesantezza del lavoro in questo periodo in farmacia. Prova a sentire l’Ispettorato del lavoro della tua provincia, sono loro che dispongono le collocazioni anticipate in maternità obbligatoria per rischi correlati alla mansione svolta.
      La fruizione di giorni di maternità facoltativa in questo momento (se hai già un figlio più grande) invece è una tua scelta, in questo periodo sono stati aggiunti 15 giorni straordinari di congedo al 50% dello stipendio, da usare entro fine aprile.
      Se non abbiamo capito spiegaci meglio

  • Brilanda says:

    Salve in questa situazione di emergenza COVID 19 sono rientrata dalla maternità obbligatoria secondo voi mi spetta l’allattamento a rischio in quanto a banco?
    Sapete niente per quanto riguarda il DVR aggiornato in merito come si può fare?

    • redazioneblog says:

      Ciao Brilanda
      Puoi contattare la Direzione Territoriale del Lavoro della tua provincia e sentire che cosa ne pensano. La Filcams ha chiesto l’adeguamento del rischio biologico in tutti i DVR già dal 6 marzo, ma poi in ogni farmacia bisognerebbe che qualcuno dei lavoratori interessati verificasse. Sai chi è il RLS nella farmacia dove lavori? chiedi a lui se è stato fatto. Il DVR viene aggiornato durante una riunione che lo coinvolge insieme al RSPP e al medico competente, che sono consulenti esterni

      • Pamela says:

        Anche io mi ritrovo a chiedere interdizione post partum per rischio coronavirus,che il datore purtroppo non vuol concedermi….ho provato comunque a fare domanda…attendo risposta… novità in merito da parte vostra?

        • redazioneblog says:

          Ciao Pamela. Noi stiamo lavorando nei nostri territori e con la Filcams nazionale per rendere più omogenea la protezione di chi lavora in tutte le farmacie, con i DPI adeguati, i plexiglas etc. Leggi l’articolo Aumentiamo le difese che è in home page, su questo. Riguardo a te, la interdizione posticipata post partum che dispone l’Ispettorato del Lavoro dipende dalla valutazione del rischio nel DVR della tua farmacia. Sono 20 giorni, da quando l’allarme COVID è diventato nazionale col primo decreto, che a livello nazionale chiediamo a Federfarma di aggiornarli tutti riguardo al rischio biologico, ma poi non ci siamo in tutte le singole farmacie a verificare come viene fatto. E’ per questo motivo, per verificare che tutte le precauzioni siano applicate che in ogni posto di lavoro per la legge sulla salute e sicurezza dev’esserci un RLS, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Prova a sollecitare lui/lei e comunque senti cosa ti dicono all’Ispettorato

  • alice says:

    Vi racconto la mia esperienza, che è stata diversa nelle due gravidanza, anche se lavoro sempre per la stessa azienda.
    Prima figlia nel 2005, lavoravo in una 24h dove su 11 farmacisti 9 erano donne compresa la direttrice, senza provvedimenti formali all’ispettorato quando comunicai all’azienda la gravidanza fui tolta dalle notti e mi furono date mansioni più leggere del banco tipo la tariffazione , sempre di più mentre la gravidanza andava avanti. Poi al sesto mese fu il ginecologo a mettermi a casa perchè avevo qualche problema, poi è andato tutto bene.
    Seconda gravidanza tre anni fa, lavoravo in una periferica dove eravamo in tre, era cambiata la policy aziendale o forse la legge, mi hanno mandata a casa subito (e da un po’ fanno così con tutte), sono rientrata quando Niccolò aveva sei mesi avendone presi tre di obbligatoria post parto, uno di ferie e due di facoltativa. E poi due ore al giorno di permessi per allattamento fino a che non ha compiuto un anno. In allattamento veniamo esentate dal laboratorio ma non ci viene riconosciuta l’astensione dal lavoro per rischio mansione come in gravidanza.

    • alice says:

      E quando sono rientrata dalla prima maternità non ho fatto le notti fino all’anno della bimba, ma credo sia così per legge, come le ore di allattamento

      • Giusy says:

        Ciao!!..e invece lo stipendio come cambia?tolte le notte tolti anche gli extra notturni?Possono ridurre lo stipendio?

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