29 Ottobre 2018

Liberalizzazione degli orari, audizione in Parlamento su modifiche

Si è tenuta il 24 ottobre l’audizione in Commissione Attività produttive della Camera per la presentazione del documento unitario Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Cgil, Cisl e Uil sul tema delle aperture domenicali e festive nel commercio ( liberalizzazione che ha riguardato anche le farmacie, che fino a quel momento avevano sempre garantito il servizio  di continuità assistenziale col sistema dei turni di guardia farmaceutica a rotazione concordata).
“Un divieto senza deroghe alle aperture domenicali e festive, la previsione di 12 festività nazionali (civili e religiose) senza deroghe in cui non è prevista l’apertura e un massimo di 12 apertura domenicali in un anno legale, lasciando alle regioni la possibilità – previo accordo e consultazione con le parti sociali – di declinare l’apertura di queste 12 domeniche all’interno dell’anno legale”. È questa la posizione della Filcams che insieme alle altre organizzazioni sindacali è profondamente convinta che le liberalizzazioni degli orari e delle aperture nel commercio non hanno prodotto risultati positivi, ma solo il peggioramento delle condizioni di vita e lavoro dei dipendenti del settore.
Come riportato nel documento sindacale unitario “un deciso cambio di passo in tema di aperture selvagge nelle giornate domenicali e festive è un obiettivo alla portata del Paese. Il confronto con gli altri Stati europei dimostra che una regolamentazione seria e meno permissiva sulle aperture commerciali non necessariamente implichi crisi dei consumi e maggiore disoccupazione”.

Questo il contenuto del comunicato delle organizzazioni sindacali. E’ necessario che l’attuale governo tenga conto delle posizioni di chi fin da subito, con la campagna La Festa Non Si Vende, ha sempre difeso la volontarietà del lavoro festivo e la regolamentazione concertata delle aperture, contro una liberalizzazione selvaggia che non ha prodotto occupazione ma ha solo peggiorato orari e vite.

Per ciò che riguarda le farmacie, nel contratto delle farmacie private la disponibilità a lavorare per le aperture extra guardia farmaceutica sarebbe volontaria, ma pochi rivendicano la facoltà di rifiutarsi. Nel contratto Assofarm invece è previsto che di fronte ad aperture extra turno ci sia la rotazione su tutto il personale aziendale. I colleghi delle parafarmacie e dei corner GDO , invece, vedendosi applicare il contratto del commercio ne seguono le dinamiche anche riguardo a questo tema.

Nel complesso, oltre alla nostra rappresentanza sindacale (qui il comunicato Filcams, Fisascat, Uiltucs sull’audizione parlamentare) e nell’associazionismo professionale (qui Fiafant sulla volontarietà della prestazione domenicale) , anche diverse autorevoli voci istituzionali della professione (qui l’Ordine di Roma  )  hanno auspicato che le farmacie tornino alla regolamentazione delle aperture tramite rotazione, che garantiva il servizio di omogenea dispensazione del farmaco ai cittadini ma garantiva anche a chi si faceva carico del turno di guardia un minimo ritorno economico che lo rendeva sostenibile, e la rotazione ne limitava l’impatto sulla conciliazione tempi di lavoro/ tempi di vita.

Il “tutti aperti sempre” alla fine non avvantaggia nessuno, fa aumentare i costi e semmai favorisce le neonate (o no) catene, che sugli orari ragionano con logiche simili a quelle della grande distribuzione.

Tag: , ,

6 commenti

  • Danisis says:

    Qualcuno sa dirmi se le farmacie private possono cambiare orario quando gli pare durante l’anno (previa comunicazione all’ASL di competenza) oppure devono avere al massimo 2 orari?(quello estivo e quello invernale)

  • redazioneblog says:

    Ciao Rosalba. La regola, cioè la legge sulle aperture domenicali e festive attualmente consente a negozi, centri commerciali e anche farmacie di stare aperti anche tutte le domeniche (le farmacie devono solo fare una comunicazione preventiva in più). Finchè le farmacie aprivano solo ogni X settimane per il turno di guardia la situazione era più sostenibile per tutti, e più che altro per la vita personale di chi ci lavora. Le regole le ha cambiate il governo Monti nel 2012, da quel momento la CGIL chiede di tornare a una rotazione concordata e sostenibile, nelle farmacie come nel commercio. L’abbiamo chiesto anche nell’audizione in parlamento, come è scritto nell’articolo.
    Il cartellino da timbrare in entrata e in uscita chi lo dovrebbe controllare? E che c’entra con le domeniche? Non ti pagano la maggiorazione?

  • Rosalba says:

    Fate qualcosa e fatelo rapidamente….basta poco ……far rispettare le regole….i nostri diritti ormai sono calpestati ….e OBBLIGO DI TIMBRARE IL CARTELLINO IN ENTRATA E USCITA…..grazie

  • Roby says:

    L’ampliamento degli orari non e’ altro che la conseguenza del libero mercato. Per la farmacia non e’ assolutamente produttivo, ma rischia di inghiottire nella spirale le farmacie piu’ piccole,
    peggiorando la capillarita’ del servizio. Penalizza inoltre chi deve fare il turno obbligatorio!
    Il mercato regolamentato darebbe sicuramente un riferimento migliore per quanto concerne il servizio quotidiano.Ormai gli argini sono rotti e non vedo un futuro roseo

  • MariaPia says:

    Siamo stanchi di essere obbligati a lavorare la domenica! Io lavoro in una farmacia privata da dieci anni, ma è dentro un centro commerciale, sono cinque anni che siamo praticamente sempre aperti anche noi 🙁
    Il mio titolare finchè potrà tenere aperto lo farà e continuerà a darmi libero il martedì o il mercoledì, quando mio figlio che ha sei anni è a scuola. Invece la domenica mi chiede di lavorare quasi sempre almeno mezza giornata, e il sabato intero. Spero che il governo faccia davvero una legge come avete chiesto, che ci consenta di stare un po’ più a casa con le famiglie invece che avere tanto tempo per fare le lavatrici tranquilla il martedì quando a casa non c’è nessuno

  • Alice says:

    Sono anni che le farmacie fanno orari di apertura sempre più ampi e ci peggiorano solo gli orari, non hanno assunto nessun collega in più. Meno male che in questo si andrà dietro alla riforma della legge (che i sindacati chiedevano da sempre) sulle aperture del commercio, perchè conosco troppi colleghi che pur sapendo che in farmacia privata per contratto se la domenica non è di turno di guardia la disponibilità non è obbligatoria lavorano comunque per paura di ritorsioni, con la loro maggiorazione al 13% e senza fiatare, tranne poi lamentarsi online che i sindacati non li difendono .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *