17 Aprile 2019

Interessante discussione a Cosmofarma sulle norme e sui contratti

Giornate dense e interessanti a Cosmofarma 2019.

Molti colleghi che lavorano in varie aziende erano presenti venerdì al workshop Fiafant a cui ha partecipato la Filcams CGIL (che è il sindacato che ci rappresenta nel tavolo contrattuale), su prospettive e rischi per chi lavora in farmacia in questo momento di trasformazione del settore indotta dai cambiamenti normativi degli ultimi anni. Non solo la legge che ha liberalizzato la titolarità non professionale (nel 2017), ma anche la modifica dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori (2015) , il GDPR (2018), la modifica del codice deontologico con l’obbligo di segnalazione per il direttore (2018), la legge Madia che ha irrigidito i vincoli di gestione delle municipalizzate favorendone la dismissione, hanno determinato cambiamenti anche sostanziali nelle condizioni di lavoro. I contratti nazionali scaduti da troppo tempo non tengono conto delle realtà nuove e delle tutele necessarie. Intanto nel settore si muovono diversi attori che stanno acquisendo parecchie farmacie indipendenti (multinazionali, distributori intermedi, fondi d’investimento), e anche alcuni Comuni trattano la vendita delle proprie farmacie .

Qualificate le presenze in platea, anche di esponenti delle delegazioni trattanti delle controparti, di altre associazioni professionali, e l’ufficio stampa di una multinazionale recentemente finita alla ribalta, che ha ritenuto necessario intervenire per difendere la reputazione aziendale nella nostra discussione sui diversi modelli di servizio che ci troviamo a esercitare secondo dove lavoriamo. In generale, come emerso nella discussione, il modello di farmacia con più elevata mission sociosanitaria è anche quello dove sono migliori le condizioni di lavoro.

La Filcams CGIL ha ribadito l’impegno a portare avanti sui tavoli contrattuali aperti le rivendicazioni di tutti i collaboratori di farmacia (farmacisti e non) e a sostenere gli strumenti anche di comunicazione e organizzazione messi in campo per coinvolgere i lavoratori nei percorsi di trattativa.

Altri colleghi sono passati nei giorni successivi allo stand a raccontarci le loro difficoltà, abbiamo guardato qualche busta paga e ascoltato tanti racconti che ormai non ci sorprendono più. Chi per vivere ha bisogno di lavorare in una farmacia non sua non ha mai avuto vita facile, ma col contratto nazionale scaduto da tre o sei anni la contrattazione non riesce a gestire in maniera efficace e condivisa problemi che il contesto normativo cambiato fa diventare più pressanti.

Ci ha stupiti , e non in maniera positiva, notare invece che in tre ore e mezzo di evento istituzionale pubblico di Federfarma sulla storia e sul futuro del sindacato dei titolari (identificato con “la farmacia italiana”) non sia stata fatta menzione da parte dell’attuale dirigenza del rinnovo del contratto di lavoro e del valore dei collaboratori nel funzionamento del sistema farmacia. Solo il dott. Leopardi ne ha fatto cenno, parlando della necessità di formazione di tutta la squadra (nel rinnovo del contratto nazionale i collaboratori vanno gratificati ma anche spinti a formarsi di più). I percorsi di formazione continua e l’assistenza sanitaria integrativa sono tra le  richieste che fanno da tempo nella trattativa i sindacati di noi lavoratori, senza peraltro entusiasmi della controparte. Chi ha detto che i farmacisti italiani sono i più preparati d’Europa invece si è forse dimenticato che quelli che lavorano in farmacie non proprie (di chiunque siano) sono anche tra i più sottopagati.

Ci ha fatto piacere in quel contesto sentir sottolineare il valore dei corpi intermedi, del sindacato come struttura di rappresentanza forte, ma il sindacato dei titolari di farmacia non dovrebbe dimenticarsi che esistono anche i sindacati di chi lavora per loro e con loro per far essere com’è la farmacia italiana (ad alta qualificazione, vicina ai cittadini, presidio sanitario territoriale…) e che merita un rinnovo dignitoso e troppo a lungo atteso. La farmacia italiana la fa il lavoro quotidiano di tutti, e il lavoro va rispettato .

 

 

 

 

 

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13 commenti

  • Questo post è fantastico, leggo il vostro blog ogni giorno e condivido tutti gli articoli
    interessanti anche con i miei follower su Facebook e la mia lista di e-mail.
    Vi prego di continuare a pubblicare, grazie.

  • ALFREDO SCHIAVO says:

    Vorrei gentilmente sapere se e quando riprenderanno gli incontri per questo benedetto rinnovo contrattuale.Pareva quasi cosa fatta,visto anche l’interessamento della Fofi.
    Solo apparenza?

    • redazioneblog says:

      (Risposta per Alfredo ma anche per Roberto) La Fofi non partecipa al tavolo contrattuale, ha solo incontrato le associazioni professionali come già aveva fatto a gennaio. Da Filcams invece ci arriva notizia che sia imminente un nuovo incontro tra Federfarma e CGIL- CISL – UIL. Speriamo in novità positive

      • Francesco says:

        Siamo quasi ad ottobre con un nuovo governo che ci guarda in maniera diversa a mio modesto parere .. novità riguardo il contratto ?

        • redazioneblog says:

          Ciao Francesco! Il nuovo Ministro della Salute ci sembra avere estrema attenzione per il SSN, ma il governo (così come la Fofi invocata in altri commenti) non partecipa alla trattativa dei nostri contratti nazionali, la trattativa si svolge tra sindacato dei datori di lavoro e sindacati dei lavoratori (Filcams , Fisascat, Uiltucs). Stiamo comunque per pubblicare il resoconto dell’ultimo coordinamento dei delegati Filcams CGIL delle farmacie, con qualche novità riguardo alla ripresa delle trattative. Ne parleremo anche a Farmacista più, dove Fiafant ha invitato la Filcams al proprio convegno.

  • Roberto says:

    Ancora tutto tace per il rinnovo o ci sono delle novità in riguardo? Attendo risposta grazie
    Roberto

  • Carmine says:

    Ahahah adesso rinnovano pure le farmacie comunali noi stiamo sempre ad aspettare il miracolo..

    • redazioneblog says:

      Carmine, a Cosmofarma abbiamo parlato del necessario rinnovo di tutti e due i contratti… abbiamo organizzato l’evento apposta

  • Carla says:

    Un bancario primo impiego senza indennita’di cassa prende sui 1500 euro, una badante 1150 euro netti, un impiegato 1300 euro. Redazione blog non sei proprio per niente aggiornata e dovresti esserlo.

    • redazioneblog says:

      Carla scusa ma tu fai la farmacista o la consulente del lavoro? Hai informazioni così precise sugli stipendi altrui da venire a fare scuola? Da quale fonte prendi le tue informazioni? Guarda meglio.
      Proviamo ad approfondire i tuoi argomenti:
      Un bancario al primo impiego prende 2033 lordi x 13 mensilità = 26430 euro l’anno di stipendio lordo.
      Di pochissimo lo batte il farmacista appena assunto, che prende 1889 x 14 mensilità= 26450 lordi/anno, che diventano 28mila dopo 2 anni con l’indennità quadri.
      La tipica badante convivente a tempo pieno prende 985 euro lordi x 13 mensilità (12800/anno) e lavora 54 ore a settimana. Fa un lavoro pesante fisicamente ed emotivamente.
      Per impiegato invece cosa intendi, un terzo livello del terziario/commercio? 1793 lordi al mese, chiedilo a chi lavora in parafarmacia con quel contratto.
      Il netto poi dipende dalla fascia di reddito complessivo e dalle detrazioni fiscali di ciascuno,
      ma le tabelle retributive dei fantastici contratti degli altri di cui parli sono queste.
      In Italia negli ultimi 15 anni gli stipendi sono cresciuti troppo poco per tutti.
      Abbiamo sicuramente bisogno di un rinnovo di contratto che migliori la nostra retribuzione e le tutele, ma basta con la storiella della badante, non serve a dimostrare niente e non è vera. Se poi qualche badante viene pagata più dello stipendio tabellare perché è molto brava, questo succede anche tra i farmacisti.

  • Carmine says:

    Straordinari beati chi li prende.

  • Dottoressa Francesca Falai says:

    Troppe sarebbero le cose da dire sul contratto dei ” poveri” farmacisti dipendenti di farmacie private che con uno stipendio da “fame” vedono ogni giorno che molte altre categorie ( vs insegnanti, bancari,e anche le stesse badanti) hanno stipendi migliori…e magari senza laurea!!!! È una vergogna…mai uno sciopero e ti devi prostrare per chiedere qualche riconoscimento…che peraltro qualora ti venga dato(occasionale) è di qualche euro…mai un rimborso benzina,che mi viene detto dai miei titolari non è nel contratto…niente di niente e se hai da fare ferie….be’ sembra una scocciatura e gli straordinari…pagati una ridicolezza e i camici????? Ma come son tassati tanto che te ne viene forse un terzo…ma cavolo le farmacie senza di noi non potrebbero svolgere il grande lavoro ed essere al servizio dei cittadini…io ho scelto di fare il farmacista per passione perché mai nessuno in famiglia ne ha mai posseduta una ahimè,e si vedono figli di farmacisti viziati e prepotenti che hanno oro colato e non lo apprezzano neppure.Noi poveri dipendenti a guardare impotenti perché di noi non si parla MAI!neanche agli amici giornalisti interessiamo…se tornassi indietro non so se lo rifarei!!!!una farmacista dipendente da 20 anni parecchio delusa

    • redazioneblog says:

      Ciao Francesca. Sei sicura di quello che affermi sugli stipendi degli altri? Un bancario che entra adesso prende quanto un farmacista, e una badante poco più della metà. Gli insegnanti prendono di più se lavorano nella scuola pubblica (in quelle private proprio no!) ma del resto anche i farmacisti ospedalieri hanno condizioni contrattuali diverse dalle nostre, il pubblico impiego è un settore a parte (che comunque è stato 10 anni senza rinnovi di contratto).
      Riguardo ai camici e a eventuali buoni pasto/ buoni benzina la contrattazione si potrebbe fare nei contratti integrativi regionali una volta conclusa la trattativa di rinnovo nazionale, già l’indennità camici dove esiste è stata contrattata a quel livello, ma per portare a termine gli integrativi regionali servono colleghi sindacalizzati e attivi in ogni regione, infatti l’indennità camici non ce l’hanno tutti per questo motivo. Le farmacie senza di noi non potrebbero fare il gran lavoro al servizio dei cittadini, i sindacati senza di noi non possono riuscire a ottenere quello che ci piacerebbe avere. Impegnamoci per cercare di cambiare le cose, oltre che lamentarci di come vanno!
      Riguardo allo sciopero, purtroppo è una proposta molto controversa in questo settore, quando i nostri sindacati l’hanno proclamato a maggio 2016 perchè Federfarma non voleva aprire la trattativa di rinnovo i colleghi poi non hanno partecipato granchè. Tu hai partecipato?

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